Il pluriomicida parla in aula

Strage Rivarolo, chiesto l'ergastolo per Renzo Tarabella: "Mia moglie mi disse di uccidere nostro figlio, poi lei e poi me"

Nell'aprile del 2021 l'uomo uccise il figlio disabile Wilson, la moglie Maria Grazia Valovatto e i vicini di casa, i coniugi Osvaldo e Liliana Dighera

Strage Rivarolo, chiesto l'ergastolo per Renzo Tarabella: "Mia moglie mi disse di uccidere nostro figlio, poi lei e poi me"
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Ieri, in Tribunale a Ivrea, il Pm Lea Mamonaca ha chiesto l'ergastolo per Renzo Tarabella, 85 anni, autore della strage di Rivarolo Canavese.

Chiesto l'ergastolo per Renzo Tarabella

E' stato chiesto l'ergastolo per Renzo Tarabella, il pensionato di 85 anni, che nell'aprile del 2021 compì la strage di Rivarolo. La richiesta è stata avanzata dal Pm Lea Lamonaca.

Nella mattinata di ieri, martedì 19 settembre 2023, nell'aula del tribunale di Ivrea dove si celebra il processo c'era anche lui, il pluriomicida che il 10 aprile 2021 uccise a colpi di pistola la moglie Maria Grazia Valovatto, il figlio disabile Wilson e i vicini di casa Osvaldo Dighera e Liliana Heidempergher.

Liliana Heidempergher (70 anni), la figlia Francesca e Osvaldo Dighera (74)

"Prima il ragazzo, poi mia moglie, poi io"

Per la prima volta in aula, Renzo Tarabella, ha raccontato cosa accadde quel maledetto giorno di due anni fa. "Ha chiamato mio figlio handicappato" ha raccontato riferendosi a Osvaldo Dighera, e ancora "Non mi sono controllato".

Il pensionato ha detto di aver concordato con la moglie Maria Grazia Valovatto di farla finita: "Prima il ragazzo, poi mia moglie, poi io", senza però riuscire a premere subito il grilletto verso sè stesso. Tarabella ha poi tentato di portare a termine il piano solamente all'arrivo dei carabinieri, ma il colpo di pistola che si è sparato al volto non ha leso organi vitali.

L'ergastolo

Al termine dell'interrogatorio  il pubblico ministero Lea Lamonaca ha chiesto la condanna all'ergastolo per Renzo Tarabella, con isolamento per almeno sei mesi.

In tribunale c'era anche la figlia dei coniugi Dighera, Francesca, che compostamente ha ascoltato la deposizione di Tarabella e il racconto degli ultimi minuti di vita dei suoi genitori.

La strage

Nella mattinata del 10 aprile 2021 Tarabella, come già detto, uccide sua moglie, Maria Grazia Valovatto e suo figlio disabile, Wilson, mentre stavano dormendo. Secondo la ricostruzione Wilson è stato ucciso per primo, con un colpo sparato al capo a bruciapelo, poi tocca alla moglie uccisa con un colpo esploso a circa un metro di distanza, sempre alla testa.  

Parecchie ore dopo, in serata, Osvaldo Dighera viene chiamato con una scusa e freddato appena dopo l'ingresso nell'appartamento di Tarabella, la stessa sorte di Liliana che stava cercando il marito, non sentendolo da qualche ora. Dopo la mattanza, Tarabella cerca di togliersi la vita sparandosi in bocca, ma riesce a sopravvivere.

Il movente

Il motivo della mattanza viene spiegato in un biglietto scritto a biro dall'uomo: "Se la sono meritata".

La figlia della coppia uccisa, Francesca Dighera, ha affermato che prima della strage non vi fossero state avvisaglie di alcun tipo. Le dinamiche però tra le due famiglie erano cambiate: Osvaldo Dighera che in passato aveva aiutato i Tarabella occupandosi attivamente del figlio disabile, portandolo in giro a fare delle passeggiate, era diventato nonno e da qualche tempo era meno disponibile.

Potrebbe quindi essere l'invidia e il sentimento di abbandono, il movente che ha spinto Tarabella a uccidere i vicini.

Lo scorso mese di febbraio l'anziano, che si trovava con obbligo di dimora in una struttura protetta in val Chiusella, era stato giudicato capace di intendere al momento dei fatti ed in grado di stare in giudizio. Per questa ragione era stato disposto il rinvio a giudizio di Tarabella.

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