responsabilità da chiarire

Migrante lasciato solo e disperato al Cpr di Torino si suicida: la Procura apre un'inchiesta

Sono tanti i punti da chiarire sul decesso del giovane originario della Guinea che si è tolto la vita impiccandosi con le lenzuola.

Migrante lasciato solo e disperato al Cpr di Torino si suicida: la Procura apre un'inchiesta
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Chiarire le responsabilità per la morte del giovane migrante Musa Balde che si è tolto la vita nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino, la richiesta arriva dall'ordine degli avvocati di Torino sotto forma di lettera indirizzata ai ministri dell'Interno e della Giustizia.

L'aggressione a Ventimiglia

Dopo essere stato malmenato dai tre italiani, il giovane era finito in ospedale e dopo le dimissioni con una prognosi di dieci giorni a causa delle ferite riportate era stato trasferito nel Cpr di corso Brunelleschi, dove si è tolto la vita nella notte tra il 22 e il 23 maggio.

Solo e vulnerabile

Secondo l'avvocato Gian LucaVitale, l'ultimo a vederlo, il 23enne non si dava pace per essere stato chiuso in quella struttura,  soprattutto perché sarebbe stato rimpatriato di lì a breve (Musa era già stato espulso in passato). Una situazione psicologica fragile che necessitava di particolare attenzione, così come confermato anche da Mauro Palma, garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

L'inchiesta

Sono tanti i punti da chiarire sul decesso del giovane originario della Guinea che si è tolto la vita impiccandosi con le lenzuola. La Procura ha aperto un'inchiesta contro ignoti per istigazione al suicidio.

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