Impronte di Gioele sul parabrezza: i tasselli non si incastrano, le accuse dei Mondello
I familiari parlano di ricerche inefficaci: "Ci hanno impedito di cercarli, potevamo trovarli vivi"
Proseguono le indagini sulla morte della dj torinese Viviana Parisi e del figlio Gioele Mondello. Emergono nuovi elementi e il rebus pare sempre più lontano da una risoluzione.
Giallo di Caronia: trovate impronte di Gioele sul parabrezza
Come sono morti Viviana e Gioele? Da una parte c'è la pista degli inquirenti, che batte sull'ipotesi omicidio-suicidio, anche a fronte dei disagi psicologici che affliggevano la mamma 43enne. Dall'altra il marito della donna e padre del piccolo, il dj Daniele Mondello, che ha sempre respinto con fermezza questo scenario, ribadendo pubblicamente in più occasioni che sua moglie non avrebbe mai fatto del male a Gioele. Soltanto pochi giorni fa l'uomo ha registrato un messaggio per Barbara D'Urso in cui diceva espressamente: "Non voglio più sentir parlare di omicidio suicidio". In mezzo un'altra risoluzione possibile: Gioele si è procurato la ferita mortale in seguito all'incidente occorso durante il sinistro in galleria fra un furgone e la Opel della madre. Una teoria che faceva a pugni con quello che sin dall’inizio era stato descritto come un “lieve incidente“, ma soprattutto con la testimonianza di un turista brianzolo (fermatosi insieme a moglie e figli) che aveva scorto chiaramente il bambino, vivo, in braccio alla madre mentre questa scavalcava il guard rail e spariva nella macchia mediterranea quel 3 agosto 2020. Quando pareva archiviata definitivamente anche quella pista ecco un nuovo elemento: sono state ritrovate le impronte del bambino sul parabrezza della vettura.
Nessuna traccia ematica
Ma nella macchina non c'è sangue, che potrebbero supportare la tesi dell'incidente fatale per il piccolo. Dopo le prime verifiche gli inquirenti hanno nuovamente analizzato l'Opel Corsa incidentata con il luminol ma anche questa volta non è stata individuata alcuna traccia ematica. L’esame è stato condotto dagli investigatori della Scientifica insieme ai consulenti della procura di Patti e a quelli della famiglia Mondello nell’officina dove la vettura è depositata. A questo punto a tenere in piedi l'ipotesi dell'incidente mortale resta solo la possibilità che Gioele abbia rimediato una forte contusione durante l'impatto e che sia deceduto successivamente in seguito a un'emorragia interna. Quelle impronte digitali sul parabrezza cosa dicono? Che Gioele ha sbattuto sul vetro oppure che il piccolo è entrato in contatto, in altre occasioni, con quella superficie dell'auto? Sulla dinamica dell'incidente gli esami proseguono per ricostruire nel dettaglio quanto accaduto in quella galleria.
I familiari di Mondello: "L'hanno trattato come Parolisi"
Mentre le indagini non si fermano esplode anche la rabbia dei familiari di Daniele, che aveva già polemizzato circa la gestione delle ricerche di suo figlio. Attraverso i microfoni di Chi l'ha Visto la famiglia di Mondello parla di "ricerche inefficaci".
"Ringrazio Chi l'ha Visto per l'aiuto e l'impegno nella ricerca della verità, mi scuso se non ho la forza di sostenere un'intervista. Voglio cogliere l'opportunità per dire che le ricerche sono state del tutto inefficaci. Il signore che ha trovato mio figlio lo ha trovato con un falcetto" ha detto il padre e marito delle vittime.
La zia Mariella denuncia:
"Ci è stato impedito di andarli a cercare. Quando sono scomparsi, ci siamo messi in macchina per raggiungere l'autostrada, ma siamo stati bloccati e rimandati a casa. La prima sera era fondamentale, si poteva sentire il pianto del bambino. La notte non c'era nessuno. Sicuramente li avremmo trovati vivi e invece mio fratello è stato trattato come Parolisi".
Daniele Mondello ringrazia l'Italia: "Mi date la forza di continuare a cercare la verità"