La TRAGEDIA DI COLLEGNO

Bimbo morto durante esperimento: responsabilità da chiarire anche grazie a una chat

Proseguono le indagini per capire se lo scoppio fatale sia stata conseguenza di un dosaggio sbagliato o dell'utilizzo di materiali alternativi.

Bimbo morto durante esperimento: responsabilità da chiarire anche grazie a una chat
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Sono passati veloci i giorni da quel 3 luglio 2020 quando il corpicino di Riccardo Celoria si è arreso alle sofferenze. Da allora la ricerca di uno o più responsabili è inarrestabile.

Web cattivo maestro

Il piccolo, rimasto affascinato da tutorial visto sul web, avrebbe voluto svolgere l'esperimento del "Serpente del Faraone "per la sua tesina di quinta elementare. Per il sindaco di Collegno, Francesco Casciano, uno dei responsabili di questa tragedia è proprio il web. Il primo cittadino il 13 luglio 2020 ha dichiarato il lutto cittadino perché la morte di Riccardo non sia vana, ma serva per sensibilizzare giovani e non più giovani sull'importanza di mantenere sempre alta l'attenzione quando ci si addentra nei meandri pericolosi di Internet. Ma c'è un altro video protagonista nella vicenda di Collegno.

Il video casalingo

Riccardo avrebbe infatti svolto il suo esperimento sotto lo sguardo di sua madre in veste di videomaker e supervisore. Si tratta di un video che è stato analizzato a lungo perché mostrerebbe cos'è andato storto nella realizzazione dell'esperimento del "Serpente del Faraone". Lo scoppio finale, infatti, potrebbe essere conseguenza di dosaggi sbagliati effettuati dal ragazzino o peggio ancora dell'utilizzo di materiali alternativi alla sabbia e all'alcool che servivano per dare vita al mostro di fuoco che tanto affascinava il bambino, se fosse così la madre che in questo momento è indagata per omicidio colposo avrebbe davvero una responsabilità diretta gravissima.

La chat con le maestre

Una responsabilità grossa sulle sue spalle però c'è già ed è quella di aver permesso al figlio di condurre un esperimento che le maestre ritenevano pericoloso, pare infatti (ma anche su questo la Procura sta indagando), che in una chat che il bambino (il cui cellulare è sotto sequestro), la mamma e le maestre avevano in comune, queste avessero chiaramente sottolineato che l'esperimento era troppo pericoloso, dissuadendo più volte il bimbo. In queste ore il pubblico ministero Laura Longo verificherà un eventuale coinvolgimento della scuola e degli insegnanti.

 

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