Primo giorno da sindaco

Il vincitore Lo Russo ringrazia e promette: "Sarò presente nei quartieri"

Il candidato che rappresentava Pd e centrosinistra ha improntato subito alla pacatezza la sua avventura da primo cittadino. Il nodo dell'affluenza (bassissima).

Il vincitore Lo Russo ringrazia e promette: "Sarò presente nei quartieri"
Pubblicato:
Aggiornato:

Il primo giorno da sindaco per Stefano Lo Russo, il candidato uscito vincitore dalle urne chiuse ieri, che ha portato il Pd al governo di Torino dopo la parentesi pentastellata.

Si torna indietro nel tempo

Niente più grillini, quindi, si torna al centrosinistra come ai tempi di Piero Fassino. Ma con la novità del personaggio emergente, Lo Russo appunto, acerrimo nemico della sindaca uscente Chiara Appendino ma tranquillo oppositore di chi si identifica con destra o centrodestra. Moderato di sicuro, visto che ha raccolto i consensi di fasce elettorali non certo... "militanti". Ma comunque appoggiato anche da simboli come "Sinistra ecologista" che si ispira chiaramente all'area estrema della coalizione.

Fatto sta che i torinesi hanno scelto di tornare nel solco del passato ed hanno bocciato sia l'uomo del centrodestra Paolo Damilano sia gli altri candidati minori (già tolti di mezzo al primo turno). Lo Russo ha espresso subito concetti morbidi, appena proclamato, improntati alla collaborazione e a un "volémose bene" come da copione. Il solito "sarò il sindaco di tutti" è stato d'altronde il refrain più gettonato in queste ultime elezioni Amministrative anche in tutte le altre città italiane. Lunedì 25 ottobre 2021 verrà resa nota la composizione della Giunta comunale nella quale, come ha anticipato il neo-sindaco, saranno presenti i personaggi più capaci del panorama cittadino.

Così ha parlato il neo-sindaco

lo russo sindaco torino

Questo il primo post da primo cittadino di Lo Russo, fotografato letteralmente sotto l'assedio di telecamere e fotografi:

"Grazie! Sono tante le persone da ringraziare: chi ci ha creduto e chi si è messo a disposizione. Le centinaia di volontari che ci hanno messo braccia, gambe, testa e soprattutto cuore per realizzare questa incredibile campagna elettorale. Però il primo pensiero va ai tanti torinesi che non credono più alla politica; a loro voglio dire che farò di tutto per farli ricredere. La politica è senso di responsabilità verso tutta la comunità. Sarò un sindaco attento e presente nei quartieri, tutti. Sono convinto ci sia bisogno di comunità, di guardarsi negli occhi. La politica se vuole tornare ad essere credibile deve essere seria e concreta. Grazie Torino, mettiamocela tutta per portarla finalmente lì dove merita".

Affluenza bassissima: basta il 24%

Per la cronaca, hanno votato il 42% degli elettori aventi diritto. Un dato bassissimo se si pensa che, di questo 42%, il 60% ha scelto Lo Russo vincitore che quindi (in linea puramente teorica e algebrica) rappresenterebbe appena il 24% del totale degli elettori. Ergo, con questa affluenza al lumicino, basta superare il 20% dei consensi per rischiare di essere eletti sulla poltrona di primo cittadino?

Il dettaglio dell'affluenza alle urne ha già "spaccato" il mondo politico e pone seri problemi di rappresentanza. Ne hanno parlato molto seriamente l'ex-premier Giuseppe Conte (oggi leader del M5S) e la battagliera Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) nella serata di ieri. Forse la soluzione sarebbe quella di fare uno sforzo ulteriore e quasi... "obbligarsi" al voto considerandolo un privilegio per il quale, in passato, tanta gente ha combattuto.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Il centrodestra vince a Beinasco, Pinerolo ai grillini

Seguici sui nostri canali