oggi l'intitolazione

Torino dedica i giardini di Piazza Statuto al Maestro Ezio Bosso

Qui, negli anni Ottanta si ritrovava con la band di cui faceva parte:la storica band ska torinese degli Statuto, guidata da Oskar Giammarinaro.

Torino dedica i giardini di Piazza Statuto al Maestro Ezio Bosso
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Questa mattina sono stati intitolati a Ezio Bosso, direttore d'orchestra, compositore e pianista scomparso nel maggio dello scorso anno, i giardinetti di piazza Statuto.

 

Gli inizi in Piazza Statuto

Qui, negli anni Ottanta si ritrova con la band di cui faceva parte, proprio la storica band ska torinese degli Statuto, guidata da Oskar Giammarinaro, ha lanciato la proposta di intitolazione che ha in breve ottenuto oltre 8mila firme in poche settimane. L'attaccamento di Ezio Bosso alla piazza è dimostrato dal fatto che quando tornava a Torino, passava sempre di lì.

Per la sindaca Chiara Appendino, presente alla cerimonia, dedicare uno spazio al Maestro è anche un modo "per cercare di colmare una mancanza del passato, perché la città non lo ha valorizzato a sufficienza". Dello stesso avviso è il nipote Tommaso per il quale oggi è un giorno importante, di rappacificazione con una città che sembrava averlo dimenticato.

 

Un genio di Torino in giro per il mondo

Scomparso l'anno scorso all’età di 48 anni, Bosso nasce a Torino nel 1971 dove muove i primi passi studiando al Conservatorio e successivamente a Vienna dopo l’incontro con il contrabbassista austriaco Ludwig Streicher. Contrabbassista, pianista e poi direttore d’orchestra, nel corso della sua carriera si esibisce al Sydney Opera House, al Teatro Colòn di Buenos Aires, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, al Teatro Regio di Torino, al Royal Festival Hall di Londra. Dirige le orchestre della London Symphony, l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Si cimenta poi nella composizione di musiche da film lavorando tra gli altri con Gabriele Salvatores. Suoi alcuni brani di «Io non ho paura», «Quo Vadis?» «Il Ragazzo Invisibile», che gli valsero due nomination al David di Donatello. Fu richiesto dalla Royal Opera House, dal San Francisco Ballet, dal New York City Ballet, dal Teatro Bolshoij di Mosca.

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