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Nessun pentimento e nessuna scusa ai genitori, richiesta una perizia psicologica per i ragazzi che lanciarono la bici addosso a Mauro Glorioso

 I tre minorenni, accusati di tentato omicidio, sono stati interrogati ieri nel corso dell'udienza preliminare

Nessun pentimento e nessuna scusa ai genitori, richiesta una perizia psicologica per i ragazzi che lanciarono la bici addosso a Mauro Glorioso
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Non solo non hanno mai capito la gravità del loro gesto, ma si sono sempre unicamente preoccupati delle loro sorti e mai per quelle di Mauro.

Nessun pentimento, nessuna scusa

I ragazzi che sei mesi fa hanno lanciato la bici sulla coda di giovani che aspettava di entrare al The Beach dei Murazzi, colpendo in testa e quasi uccidendo lo studente palermitano di medicina, Mauro Glorioso, non hanno mai rivolto la parola al padre del giovane, Giuseppe Glorioso.

I tre minorenni, accusati di tentato omicidio, sono stati interrogati ieri nel corso dell'udienza preliminare.

Continuano a dire di non ricordare e quindi non capiscono il senso di porgere delle scuse ai genitori di quel ragazzo, la cui vita è stata rovinata per sempre dalla loro bravata.  Tutti hanno chiesto la messa alla prova, cioè la sospensione del processo e il reinserimento sociale attraverso un progetto educativo.

La Procura, gli avvocati della famiglia Glorioso e di parte civile hanno dato parere contrario proprio sulla base che la gang non ha mai mostrato segni di pentimento. Un dato ben testimoniato dal tenore delle chat presenti nei loro telefonini dove l'unica speranza chiaramente espressa riguarda il loro futuro e la possibilità di farla franca.

Richiesti approfondimenti psicologici e psichiatrici

Il tribunale ha deciso di rinviare l'udienza preliminare al 7 settembre. Prima di decidere sulla richiesta di messa alla prova farà svolgere sugli imputati una perizia psicologica. Nell'attesa i ragazzi rimarranno in carcere. Ancora in fase di indagine, invece, il procedimento per i due maggiorenni coinvolti nella vicenda: Victor Ulinici che ha scagliato la bici (e che attualmente si trova in carcere) e la ragazza della compagnia ai domiciliari da febbraio con braccialetto elettronico.

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