Calvario di due anni

Morta dopo piazza San Carlo: due medici torinesi accusati dell'omicidio colposo di Marisa Amato

A causa di una microfrattura all’altezza della cervicale non rilevata la 64enne resta paralizzata, successivamente muore muore per uno choc settico condizionato dalla tetraplegia.

Morta dopo piazza San Carlo: due medici torinesi accusati dell'omicidio colposo di Marisa Amato
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Due medici dovranno rispondere dell'omicidio colposo di Marisa Amato, 64enne rimasta gravemente ferita dopo essere stata travolta dalla folla in piazza San Carlo la sera del 3 giugno 2017.

Morte di Marisa Amato

Marisa Amato non si trovava in piazza ad assistere alla finale di Champions League, con il marito stava uscendo da un ristorante in via Santa Teresa quando viene investita dai tifosi dopo che alcuni giovani marocchini hanno utilizzato lo spray urticante per scatenare il panico fra la folla e derubare alcuni presenti. La situazione sfugge di mano e volge in tragedia: le persone iniziano a fuggire, la calca ha provocato più di 1500 feriti e la morte di due donne (una di loro è Marisa) e un uomo.

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Microfrattura cervicale

La Amato giunge al pronto soccorso del Maria Vittoria con ferite multiple: al torace, alla spalla, al volto. Viene sottoposta ad una tac ed è qui che, secondo le indagini, arriva il primo errore: lo specialista che legge l'esito non rileva la microfrattura all’altezza della cervicale. La donna viene quindi trasferita alle Molinette dove, secondo la Procura, avviene il secondo errore. Un secondo medico radiologo analizza gli esami e non si accorge della microfrattura alla cervicale. Perciò il personale sanitario rimuove il collare e non esegue la risonanza magnetica: il 6 giugno Marisa è paralizzata, il 25 gennaio del 2019 muore per uno choc settico condizionato dalla tetraplegia.

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La difesa

I medici accusati di omicidio colposo sono Andrea Rusciano, del Maria Vittoria e Augusto Russo, delle Molinette. Secondo la Procura, la mancata diagnosi della microfrattura, che era allineata e non scomposta, avrebbe determinato la paralisi della donna e di conseguenza la sua morte. I due medici devono rispondere di omicidio colposo così come 15 amministratori, tra cui la sindaca Chiara Appendino, che avrebbero dovuto garantire la sicurezza in piazza. Il legale di Rusciano ha posto l'accento sulle condizioni del pronto soccorso quella notte, in cui i feriti si sono riversati al Maria Vittoria sottolineando come il suo assitito avrebbe fatto tutto il possibile in considerazione dell'enorme afflusso di pazienti.

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