ecco chi sono

Incendio piazza Carlo Felice, ci sono altri tre indagati

Un anno fa un rogo devastante che rese inagibili oltre 100 abitazioni, ad oggi ci sono ancora persone che non possono tornare a casa.

Incendio piazza Carlo Felice, ci sono altri tre indagati
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Poco più di un anno fa il rogo devastante che ha danneggiato più di 100 alloggi dell'isolato torinese limitrofo a piazza Carlo Felice. Oltre a Giovanni Caria figurano altri indagati: Giovanni Bossuto, Carmine Minervino e Alessandro Vitaloni.

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Incendio piazza Carlo Felice: altri 3 indagati

Era il 3 settembre 2021 quando uno spaventoso incendio in piazza Carlo Felice, partito da un appartamento, devastò oltre 100 alloggi. Oltre a Giovanni Caria, il fabbro-artigiano, che stava saldando una cassaforte all’ultimo piano da cui sono partite le fiamme, il pm Alessandro Aghemo ha iscritto nel registro degli indagati altri tre nomi. Si tratta di Giovanni Bossuto, il legale rappresentante di Emmegibi, la società immobiliare che puntava a vendere l’attico, l’architetto Carmine Minervino che era il professionista incaricato per la direzione dei lavori di ristrutturazione, e Alessandro Vitaloni che era il coordinatore delle opere.

Tutti gli indagati hanno nominato dei consulenti che stanno partecipando agli accertamenti tecnici voluti dalla procura con un incidente probatorio per chiarire le cause del rogo, la dinamica e lo sviluppo delle fiamme e le eventuali rispettive responsabilità.

E' emerso che l’incendio è scaturito dall’uso di una fiamma ossidrica da parte dell’impiantista Caria, l’attrezzo avrebbe scaldato il metallo superando gli oltre mille gradi, scatenando così l’incendio nell’intercapedine del cappotto, che era stato fatto di recente e che non era in grado di sopportare una temperatura così elevata.

Alloggi ancora inagibili

Ancora oggi, dopo oltre un anno dal sinistro, sono tanti gli alloggi ancora inagibili. L’acqua utilizzata per giorni per spegnere il rogo che continuava a ripartire, ha creato danni importanti, mentre il fuoco aveva distrutto gli attici e gli appartamenti dell’ultimo piano. Secondo le stime dei periti i danni erano quantificabili in 16 milioni di euro. Stabilire le responsabilità nell’inchiesta della procura è quindi fondamentale per gli aspetti civili legati al risarcimento dell’assicurazione ai danneggiati. Una battaglia che si preannuncia lunga. Entro dicembre, però, la maggior parte dei condomini dovrebbe riuscire a rientrare in casa.

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