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Emergenza idrica, è allerta rossa in Piemonte

La Regione sollecita il riconoscimento dello stato di calamità e di emergenza.

Emergenza idrica, è allerta rossa in Piemonte
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Allerta rossa in Piemonte per la siccità e l'emergenza idrica: la regione Piemonte sollecita il riconoscimento dello stato di calamità e di emergenza.

Emergenza idrica, è allerta rossa in Piemonte

L’Osservatorio dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po, che si è riunito nella mattina di lunedì 20 giugno 2022, ha certificato la gravità della situazione in tutto il bacino del Po ed è scattata l’allerta rossa, condizione che comporta la possibilità di vedere riconosciuto lo stato di emergenza.

Una situazione, commentano il presidente della Regione Piemonte e l’assessore all’Ambiente, che coordina il tavolo permanente per l’emergenza, che era stata purtroppo già prevista tanto che già nei giorni scorsi il Piemonte aveva inoltrato al Governo la richiesta di stato di calamità per l’agricoltura e di stato d’emergenza per le criticità legate alla rete idrica sulla cittadinanza. Ora alla luce dell’allerta rossa è più che mai urgente che da Roma arrivi il riconoscimento di questa situazione di crisi. L’imperativo è quello di salvaguardare l’agricoltura, sottolineano Presidente e Assessore.

Tavolo di crisi permanente

Proprio a questo scopo la settimana scorsa la Regione ha attivato un tavolo di crisi permanente che permette, da un lato di avere quali interlocutori tutti gli attori della filiera dell’acqua, ma anche di agire con i concessionari dei bacini idroelettrici.

Questi ultimi hanno dato massima disponibilità a collaborare accogliendo la richiesta della Regione di rilasciare una quota di acqua dagli invasi per sostenere il comparto dell’agricoltura per il quale i danni rischiano di essere devastanti. In queste ore il rilascio è già iniziato in alcune aree del territorio.

Presidente e Assessore sottolineano che si continua quindi a lavorare su due fronti, da una parte chiedendo allo Stato di stanziare risorse immediate per aiutare i nostri agricoltori, e dall’altra da buoni piemontesi trovando anche soluzioni interne attraverso i bacini idroelettrici.

Il Piemonte muore di sete: arrivano le autobotti

Nel frattempo per fronteggiare l'emergenza in Piemonte sono arrivate anche le autobotti per il rifornimento d’acqua in 11 Comuni della provincia di Torino e in due nel Cuneese.

Nel Torinese forniture di acqua potabile si sono rese necessarie in paesi delle valli Susa e Pellice, nel Canavese e in Valchiusella. Nel Verbano-Cusio-Ossola e nella pianura novarese da febbraio a oggi sono già stati effettuati oltre mille interventi di approvvigionamento idrico e la situazione sta diventando critica in alcuni paesi.

Nel Biellese, Vercellese e Casalese i gestori degli acquedotti hanno chiesto ad alcuni sindaci di firmare provvedimenti per limitare il consumo di acqua ai soli usi essenziali. La richiesta riguarda Borgosesia, Brusnengo, Curino, Lozzolo, Roasio, Sostegno e Villa del Bosco. Limitazioni già in atto in altri Comuni.

Nell’Astigiano al momento non vengono segnalati interventi di emergenza ma la situazione è costantemente monitorata.

Nell’Alessandrino è stato attivato un servizio di emergenza con rifornimenti al serbatoio tramite autocisterne della Protezione Civile per i Comuni di Pietramarazzi e Montecastello. Un’altra importante carenza idrica viene segnalata nella Bassa Valle Erro.

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