Giallo Caronia, i legali della famiglia Mondello: "Viviana Parisi non si è suicidata, ma è un'abile messinscena"
I cadaveri di Viviana e del piccolo Gioele sarebbero stati spostati dopo la morte.
Viviana Parisi non avrebbe ucciso il piccolo Gioele lasciando il suo copro tra i cespugli per poi raggiungere il famoso traliccio da cui gettarsi per farla finita. No, mamma e figlio sarebbero finiti in un pozzo (quale non si è capito di preciso), poi qualcuno avrebbe faticosamente estratto i corpi e li avrebbe collocati dove sono stati poi rinvenuti.
E' questa l'ultima sorprendente tesi sul triste giallo di Caronia e a proporla sono stati i legali della famiglia del marito della dj torinese, Daniele Mondello. Tutta un'abile messinscena, insomma: architettata da chi però non si sa.
Giallo Caronia "Viviana Parisi non si è suicidata, è una messinscena"
Nessun suicidio: Viviana Parisi e il figlio Gioele sarebbero morti in un pozzo e solo in un secondo momento i loro corpi sarebbero stati portati nel bosco di Caronia, dove sono stati poi ritrovati.
È questa la conclusione cui è giunto il team di consulenti nominati dalla famiglia della dj torinese. La relazione, firmata da Carmelo Lavorino, Antonio Della Valle e Enrico Delli Compagni, è stata depositata presso la procura di Patti dagli avvocati della famiglia.
Il team di esperti avrebbe ricostruito quanto avvenuto nell'agosto del 2020: Gioele non sarebbe stato ucciso da Viviana e la donna non si sarebbe suicidata o comunque non sarebbe caduta dal traliccio ai piedi del quale è stata ritrovata. Si tratterebbe invece di un'abile messinscena organizzata da qualcuno che ha poi spostato i corpi per inscenare appunto il suicidio.
La ricostruzione
Secondo quanto ricostruito, Viviana e Gioele sarebbero precipitati in un pozzo, ancora da accertare se caduti oppure lanciati, contenente circa 50 centimetri d'acqua sul fondo. Sarebbero precipitati al suo interno contemporaneamente ed entrambi morti per asfissia. I due corpi poi, in tempi diversi, sono stati estratti dal fondo del pozzo e depositati nella zona del traliccio, nel bosco di Caronia.
Una conclusione differente rispetto a quella della Procura che fino ad oggi aveva ipotizzato la morte della donna fosse dovuta alla caduta dal traliccio, mentre il decesso del piccolo Gioele non sarebbe individuabile dai pochi resti ritrovati.
La posizione della Procura
Il procuratore Angelo Cavallo, venuto a conoscenza della nuova ricostruzione, ha affermato che verrà letta con attenzione tutta la relazione e successivamente verrà valutato attentamente il da farsi.