"PCR is bullshit" Cristiano Ronaldo lo ha detto a milioni di follower (dimenticandosi il suo ruolo)
Qualsiasi sia la leva che ha portato a scrivere (probabilmente di getto) quelle tre parole, il messaggio risulta pericoloso e offensivo perché sminuisce la gravità della situazione e il lavoro svolto dai sanitari e lo fa davanti a milioni di persone.
Sul suo account Instagram Cristiano Ronaldo si è lasciato andare in un "PCR is bullshit", traduzione: "il test Proteina C reattiva per il covid è una cazzata".
L'importanza degli influencer
Una delle persone più seguite al mondo sui social ha detto la sua a tutti, ma il punto è che non doveva. Dando un messaggio del genere, lo sportivo che non è certo più un ragazzino non ha dato peso, o forse ha dimenticato, la potenza del suo ruolo sociale. Sì, perché in una società dove nessuno più ascolta esperti e studiosi, ma conta solo chi ha più follower lui rischia di avere molto più ascendente di chiunque altro. Un dato di fatto che non è sfuggito al governo e a Giuseppe Conte che ad esempio ha chiesto ai "Ferragnez"di sensibilizzare il popolo dei social sull'uso della mascherina.
La potenza degli influencer in un periodo in cui il sentimento dominate è di smarrimento è ancora più forte per questo chi è consapevole di avere questo potere dovrebbe pensarci su prima di cliccare su pubblica.
Perché quel post?
Ma allora perché non è stato così questa volta? Frutrazione da asintomatici? Noia di chi vorrebbe tornare a giocare? Rabbia di chi non può ancora? Leggerezza eccessiva da chi in fondo è in una gabbia dorata? Qualsiasi sia la leva che ha portato a scrivere (probabilmente di getto) quelle tre parole, il messaggio risulta pericoloso e offensivo perché sminuisce la gravità della situazione e il lavoro svolto dai sanitari e lo fa davanti a milioni di persone. Si spera che Cristiano Ronaldo in futuro eviti di lasciarsi andare ad altri commenti del genere. Se sulla questione è ancora scettico o non ha nulla da dichiarare può comunque continuare a pubblicare le sue foto da sportivo o i quadretti famigliari con Georgina e figli, magari senza nominare il Covid. In fin dei conti serve anche sognare in questo periodo.
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