Verso le elezioni

Intervista-shock della Appendino: "Per me il Pd è come la destra"

Si vota il 3 e 4 ottobre per il primo turno, ma c'è già chi pensa al ballottaggio. La sindaca ha ammesso di aver fatto poco per la Barriera di Milano.

Intervista-shock della Appendino: "Per me il Pd è come la destra"
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Intervista-shock della sindaca uscente Chiara Appendino: per lei al secondo turno il Pd vale come la destra. Nell'intervista al più importante quotidiano cartaceo torinese la prima cittadina ha fatto il punto sugli anni di mandato che sta concludendo ed ha tirato una formidabile bordata (qualora ce ne fosse ancora bisogno) ai "presunti" alleati di centrosinistra. Ancora una volta la Appendino ha confermato che lei mai e poi mai voterebbe Pd, neppure al ballottaggio e neppure per evitare la vittoria del centro destra. Una posizione coriacea, la sua, già peraltro esternata nei mesi scorsi, quando i seguaci di Letta e della Cirinnà si arrabattavano con le loro primarie. La Appendino avrebbe preferito veder vincere Enzo Lavolta (peraltro record-man di firme ottenute alla candidatura) invece dell'uomo di partito Stefano Lo Russo che l'ha sempre attaccata / sminuita in questi anni di Consiglio comunale. Invece... gli elettori del Pd hanno preferito Lo Russo, l'anti-Appendino per eccellenza, e lei non ha perdonato. Ecco il passaggio fondamentale dell'intervista pubblicata e poi ripresa dalla stessa sindaca sul proprio profilo Facebook.

"A livello nazionale la mia prospettiva è quella di Giuseppe Conte (...) Non mi sento garantita dal centrosinistra torinese (...). Si sono chiusi in se stessi rifiutando di costruire un progetto innovativo cui noi e anche parte del Pd nazionale eravamo pronti a dar vita. Per me l’amministrazione Fassino e anche quella precedente (Sergio Chiamparino, ndr) su tanti temi si confondono con il centrodestra. Detto questo, non è me che devono convincere ma gli elettori. Possono farlo solo dimostrando di aver fatto proprie le istanze di cambiamento e innovazione radicate in città, cosa che al momento non vedo. Sembra siano fermi al 2016".

Che mazzata sulle ambizioni del Pd di incassare comunque alla fin fine l'appoggio dei grillini. Pare che stavolta, almeno per chi apprezza la Appendino, il solito refrain "per battere le destre" non sia riuscito ad avere appeal e che al secondo turno (ove ve ne fosse bisogno) Pd e sinistra dovranno farcela da soli.

A margine dell'uscita tutta politica della sindaca va anche menzionato per dovere di cronaca un passaggio più amministrativo, che il giornalista Andrea Rossi ha sutzzicato su ciò che si doveva fare di più per la città:

"Se potessi tornare indietro non aspetterei a commissariare il Teatro Regio. E farei di più per la Barriera di Milano dove non è stato percepito un cambiamento. (...) Rivendico tutto, anche di aver chiesto di essere chiamata sindaca: i bambini devono sapere che una donna può accedere alle stesse possibilità di un uomo. Da queste battaglie per me non ci si può sottrarre".

Sia come sia, il mancato endorsement della Appendino non mancherà di incidere sulle elezioni Amministrative per Torino del 3 e 4 ottobre 2021 e questa intervista-shock lo dimostra. Ma davvero il Pd è come la destra? Saranno gli elettori a rispondere, anche se di sicuro la sindaca uscente vanta un notevole numero di seguaci e ammiratori.

(nella foto di copertina, la Appendino e la candidata-sindaco M5S Valentina Sganga si prestano ben volentieri per il selfie con un ammiratore)

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