Elezioni comunali, scintille nel centrosinistra
La sindaca uscente, che non si ricandida ma vanta un buon seguito, chiude la porta al Pd scatenando la reazione del vincitore delle primarie.
Elezioni comunali, all'indomani delle primarie iniziano le scintille nel centrosinistra. Con i vertici dem che spingono per un "patto di non belligeranza" mentre i diretti protagonisti sul campo non si risparmiano frecciate.
Furia e non belligeranza
Il segretario regionale Pd del Piemonte Paolo Furia ha rilasciato alcune dichiarazioni indiscutibilmente distensive, per cercare una collaborazione con i grillini. Ha parlato di un "patto di non belligeranza" in modo forse da lasciar travasare voti anche al primo turno ed avere qualche possibilità in più di vincere. Se infatti al ballottaggio sembra scontato l'appoggio dei cinquestelle, il problema sarà la frantumazione della prima tornata: il centrodestra potrebbe sfiorare il colpaccio? Paolo Damilano al 50% più un voto, infatti, metterebbe fine a tutti i tiramolla e le discussioni sul tema.
Ecco perché dai vertici del partito arriva la proposta di collaborazione. Che però, almeno stando alle prime ore seguenti l'appello di Furia, non sembra proprio una proposta condivisa. La sindaca uscente Chiara Appendino, che aveva lasciato trapelare una specie di "endorsement" alle primarie per il candidato Enzo Lavolta (poi sconfitto da Stefano Lo Russo) ha subito messo le cose in chiaro: facendo vincere Lo Russo il popolo delle primarie si è "chiuso in se stesso" e la prima cittadina non voterà Pd neanche in caso di ballottaggio contro Damilano.
La Appendino chiude al Pd
La Appendino non è impazzita, ovvio: il suo atteggiamento sembra la conseguenza dei rapporti difficili con il Pd durante la legislatura. Peraltro lei, pur non potendosi ricandidare con il Movimento per la discutibile condanna di Piazza San Carlo, muove ancora un bel po' di voti e il suo appoggio farebbe comodo a chiunque. In ogni caso l'uscita della Appendino ha provocato altre contro-battute. Tipo questa, di Lo Russo: "Appendino ha detto no a un'alleanza al ballottaggio, altri esponenti M5S dicono una cosa diversa, altri ancora non dicono niente...".
Come dire che alla fine, molto probabilmente, i grillini voteranno per ordine sparso senza seguire le indicazioni di nessuno. Infine, una cosa ancora preoccupa il centrosinistra ed è senza dubbio lo scarso appeal riscontrato alle primarie: solo 11.600 hanno votato (dieci anni fa per Fassino furono 50.000).
Questa dunque la situazione nel centrosinistra verso le elezioni comunali, con scintille e stoccate ma sempre nel pieno rispetto della dialettica politica.