Manifestazione a Torino contro lo sblocco dei licenziamenti dal 1° luglio
Interviene Maurizio Landini, leader della Cgil. Il comizio a due passi dal presidio permanente dei lavoratori ex-Embraco.
Domani sabato 26 giugno 2021 si svolge proprio a Torino l'imponente manifestazione indetta dalla "triplice" sul blocco dei licenziamenti.
Torino capitale del Nord Italia
La "città della Mole" capitale del Nord Italia per quanto riguarda la lotta dei lavoratori e le rivendicazioni sindacali, quindi. Cgil, Cisl e Uil sfileranno in Piazza Castello per chiedere al Governo di non acuire lo scontro sociale, con una richiesta tanto chiara quanto difficile da ottenere: la proroga della cassa integrazione (con conseguente blocco dei licenziamenti). Infatti dal 1° luglio è prevista la fine del sussidio statale (erogato dall'Inps) per quanto riguarda la famosa Cig straordinaria. Ergo, le aziende non potranno più usufruire del "materasso" pubblico e dovranno reintegrare i lavoratori a tempo pieno, giornate piene, stipendio pieno. Una "botta" che non tutte le realtà potranno sostenere: il timore è che molte ditte saranno costrette a varare un piano di riduzione negli organici. Che vuol dire, in parole povere, licenziamenti.
All'unisono con Bari e Firenze
Proprio per scongiurare questa nefasta eventualità si muovono i sindacati. La manifestazione si svolgerà in contemporanea su tre piazze scelte apposta una al Nord (Torino appunto), una al Centro (Firenze) e una nel Sud Italia (Bari). L'invito dei manifestanti, che propugnano valori del tutto condivisibili quali la difesa del lavoro e la lotta alla disoccupazione, è declinato in una locandina dal titolo "Ripartiamo insieme" il cui sottotitolo è: "Con il lavoro, la coesione, la giustizia sociale per l'Italia di domani". Parlerà dal palco Maurizio Landini, il popolare segretario nazionale della Cgil che non si fa problemi a chiamare le cose col proprio nome. Proprio nei giorni scorsi è stato ospite del Tg4, testata giornalistico-televisiva notoriamente piuttosto critica verso le posizioni del centrosinistra e del sindacato militante. Ma Landini ha potuto esprimere al meglio le proprie opinioni, intervistato dal giornalista Giuseppe Brindisi.
Parla Maurizio Landini (Cgil)
Così Landini davanti alle telecamere Mediaset:
"Abbiamo proposto al Governo di non dare via libera ai licenziamenti perché altrimenti rischiamo una vera e propria bomba sociale. Sono almeno, e sottolineo almeno, 600mila i posti di lavoro a rischio in Italia. Si tratta di almeno 600mila famiglie che potrebbero ritrovarsi senza reddito. Le soluzioni ci sono: abbiamo proposto un progetto di riforma per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, ci sono i contratti di solidarietà e altri strumenti di cui le aziende possono usufruire. L'importante adesso è evitare i licenziamenti di massa".
Fra le realtà più a rischio, secondo quanto emerso nello stesso servizio del Tg4, ci sono molte grandi fabbriche tra cui: Ilva e Whirpool per numeri da capogiro, ma nel suo "piccolo" anche il Piemonte con la famosa vertenza ex-Embraco porta sul tavolo 400 lavoratori in una sola volta. Non è un caso che proprio in Piazza Castello, dove si svolgerà la manifestazione con comizio sindacale, è presente da settimane il presidio continuativo dei lavoratori piemontesi.
Si prevede quindi una massiccia partecipazione alla manifestazione indetta a Torino contro i licenziamenti per domani sabato 26 giugno 2021.