Davanti alla Regione

L'arcivescovo Nosiglia al picchetto dei lavoratori ex-Embraco

L'alto prelato ha dato dimostrazione ancora una volta di essere un "prete vero" vicino al popolo, senza sfarzo né atteggiamenti cardinalizi.

L'arcivescovo Nosiglia al picchetto dei lavoratori ex-Embraco
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L'arcivescovo Cesare Nosiglia al picchetto dei lavoratori ex-Embraco. Altro che Chiesa distante dai problemi di tutti i giorni! Niente prelati con la puzza sotto il naso, né porporati in ghingheri che sorseggiano té nelle lussuose stanze dei Palazzi. Qui a Torino la realtà è ben diversa...

Un vescovo in prima fila

Ci sono ancora, anche ai giorni nostri, preti veri e sanguigni come una volta; di più: Torino ha un vescovo così che si mette in prima fila per aiutare i bisognosi. In questo caso Nosiglia ha attestato la propria solidarietà mettendoci la faccia e andando di persona insieme agli operai. Zero dialoghi sui massimi sistemi, qui serve la concretezza e il vescovo torinese ha dimostrato di esserci! Fra l'altro vestito di nero da "prete qualunque", senza sfarzo e col crocifisso bene in vista. Una sorta di cattolicesimo d'antàn, insomma, quello che i fedeli vorrebbero sempre vedere. Non è la prima volta che Nosiglia si mostra sensibile ai problemi dei lavoratori. Durante la Messa di  Pasqua un operaio ex-Embraco era stato chiamato sull'altare a leggere le intenzioni.

La vicinanza della Curia

Segnali forti. Adesso questa presenza, segno palpabile della vicinanza da parte della Curia piemontese alle sorti di queste 400 famiglie. Il gesto di Nosiglia arriva in un periodo molto delicato e ben azzeccato: proprio nei giorni scorsi il Ministero ha approvato la proroga della cassintegrazione per l'ex-Embraco e l'intervento del presidente Alberto Cirio a Roma sembra aver dato un po' la sveglia al ministro Andrea Orlando (Pd) che si sta finalmente dando da fare. Sul versante industriale, spetta invece al titolare del Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) Giancarlo Giorgetti pressare per il progetto Italcomp. A questo proposito, è stata fissata una dead-line al 30 giugno: se entro quella data non si troveranno investitori privati seri lo Stato sarebbe pronto a intervenire con capitali pubblici. Ma questa eventualità potrebbe non piacere all'Europa, che aveva già sollevato dubbi in precedenza su simili politiche di interventismo economico.

(nella foto di copertina l'arcivescovo Nosiglia al centro, con mascherina e vestito di nero, al picchetto insieme agli operai Embraco)

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