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I sindacati sulla gigafactory: "Non basta, bisogna unire Grugliasco e Mirafiori"

La Fim-Cisl rilancia l'idea di creare un unico polo torinese per l'automotive. Puntare sul comparto elettrico sembra comunque convincente.

I sindacati sulla gigafactory: "Non basta, bisogna unire Grugliasco e Mirafiori"
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Doccia fredda sul versante dei sindacati per il faraonico progetto "gigafactory", la nuova enorme fabbrica per le batterie di auto elettriche che dovrebbe rilanciare il settore dell'automotive piemontese.

Il sogno di una "Grande Mirafiori"

Già ieri, quand'è uscita la notizia sulla scorta delle indiscrezioni dell'agenzia Reuters, è stato rimarcato che i sindacati non erano formalmente stati coinvolti in alcun modo né interpellati per un giudizio sull'eventuale piano industriale. E infatti, c'era da aspettarselo, i rappresentanti dei lavoratori storcono il naso. Il segretario della Fim-Cisl Davide Provenzano ha subito messo le mani avanti: "Il progetto gigafactory non basta per risollevare le sorti del settore. Bisogna unire gli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco creando una specie di Grande Mirafiori". Accorpamenti, dunque, ma con giudizio. Ovvero senza perdere posti di lavoro e in prospettiva futura tenendo ben presente che servono altre commesse per Mirafiori, soprattutto nel settore elettrico.

Quattro piattaforme full-electric

Il piano strategico del gruppo Stellantis, dicono fonti sindacali,  prevede la costruzione di quattro piattaforme full-electric: per auto piccole, per auto medie, per i Suv e una dedicata esclusivamente a Maserati.

Che gli stabilimenti torinesi della Fiat siano in declino da anni non è notizia di oggi. Fino al 2018 a Torino si costruivano, fatte e finite da consegnare al concessionario, circa 230.000 macchine all'anno. Oggi siamo a poco più di ventimila! C'è chi sottolinea che servirebbero altri modelli di Maserati da "lavorare" a Mirafiori, che bisognerebbe portare qui la costruzione di 500 ibride e concepire un altro modello che si possa realizzare sulla stessa piattaforma. Ecco perché la notizia di virare decisamente sul comparto elettrico può essere ben letta in modo positivo, soprattutto per l'enorme quantità di soldi che Stellantis è disposta a investire in questo progetto: un miliardo di euro aziendali, più altri 600mila dal Pnrr europeo.

Questa dunque la situazione attuale rispetto alla vicenda gigafactory e conseguenti reazioni dei sindacati.

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