TORINO SUD

Commissione comunale Psa Pipes di Nichelino, l'imprenditore Scalenghe: "Il fallimento non è stato mai tra le mie ipotesi"

Sono ben 8 su 31 i lavoratori della PSA residenti in città

Commissione comunale Psa Pipes di Nichelino, l'imprenditore Scalenghe: "Il fallimento non è stato mai tra le mie ipotesi"
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Nella giornata di mercoledì 13 novembre 2024, si è svolta una commissione sulla Psa Pipes storica azienda di Nichelino legata al mondo dell'automotive, che chiuderà i battenti a breve.

Pino Scalenghe, imprenditore:

"Ho tre piccole aziende PSA dal 1979. Ho 70 clienti e l'automotive è un settore strategico. Nel 2013 uno dei clienti mi chiese di produrre e comprai dei macchinari ad hoc che servivano per fare le lavorazioni dei tubi, le deformazioni, le curvature, l'assiemaggio, la brasatura.

Eravamo un'aziendina partita con tre dipendenti a tempo indeterminato e un paio di interinali. Compravamo il necessario, producevamo il pezzo, facevamo la zincatura e poi consegnavamo il tutto. Questo è il motivo del perché questa azienda è monocliente. Il cliente aveva alle spalle una famiglia di cui mi fidavo quindi questo mi ha permesso di guardare oltre oltre l'orizzonte.

Nel corso del tempo l'azienda è cresciuta, noi nel 2013 abbiamo fatturato 1 milione e 8 e siamo arrivati nel 2023 a 6 milioni con 31 dipendenti a tempo indeterminato.

Non immaginavo che si arrivasse da un altro all'altro ad una crisi di questa portata. Pensate che ci era stato richiesto di aumentare, del 20%, la produzione, abbiamo inserito pure il turno notturno.

Successivamente c'è stato un cambio direzionale verso la fine del 2023, la crisi di mercato e questo mio cliente impegnato nell'automotive ha fatto una scelta di campo internalizzando la produzione.

Il problema più grosso che essendo monocliente il mio fatturato è sceso a zero. Entro fine novembre termineremo le ultime richieste e poi non avremo nessun altro lavoro da svolgere.

Ci tengo a precisare due aspetti: il primo è che ci sono tre attori importanti per il futuro che sono gli imprenditori, la politica, i sindacati.

Il secondo: il fallimento non è stato mai tra le mie ipotesi. Questa crisi deve far riflettere tutti e tutte".

Le dichiarazioni dei consiglieri

Andrea Sinopoli, Fratelli d'Italia:

"Il problema inquinamento c'è e va risolto ma molte aziende del mondo occidentale hanno perso competitività, soprattutto in Italia. Il Governo italiano si deve impegnare per questo problema ed è lodevole la sua impresa caro imprenditore. Ci faremo capo sia con il Governo e a livello comunale. Continuando così si distruggeranno le imprese europee. Io sono favorevole ad un tavolo collettivo, al di là delle ideologie. Nichelino ha vissuto sempre sull'industria auto".

Nicola Emma, Forza Italia:

"Faccio mio l'intervento dell'imprenditore. Io voglio discutere del merito. Non si è più parlato di industrializzazione nel corso degli anni. Non ho mai amministrato (quando ero in maggioranza) in termini ideologici ma in termini di bisogni. Il lavoratore se non ha soldi blocca l'economia. L'economia, dal mio punto di vista, deve essere pianificata nel tempo".

Sara Sibona, lista "Insieme per Nichelino":

"Il problema dell'automobile è un problema di cui non si è occupato nessuno in maniera consistente. Arrivati a questo punto, bisogna salvare il salvabile. Serve un piano industriale.

Chiediamo al Governo di cercare soluzioni, un impegno serio e dedicato per l'automotive. Il piano industriale deve avere una visione che in Italia oggi manca. Il mondo auto non è stato supportato in modo oculato e opportuno. Noi, con la nostra manodopera, il nostro sapere siamo unici al mondo, il Piemonte in particolare".

Domenica Nuzzo, lista D'Aveni:

"Dovrebbe andare lei (Scalenghe) da Cirio, non i sindacati, la politica che non ragionano come lei. Noi ci aspettiamo sempre l'aiuto. Ci sono soluzione più coraggiose e gli faccio i miei complimenti per quello che ha detto e ha fatto fino ad oggi qui e davanti alle telecamere".

Bruno Calandra, Lega per Salvini Premier:

"Noi come Consiglio faremo il massimo. Nichelino dovrà fare degli sgravi a chi perderà il lavoro e dovrà, al più presto, fare e un tavolo sul lavoro e le imprese".

Fiodor Verzola, assessore Lavoro del Comune:

"Il Consiglio comunale deve dare risposte ai dipendenti di questa azienda. Noi abbiamo 8 residenti su 31 della PSA. Il punto di vista di Pino non rappresenta i casi già affrontati come la Delgrosso.

I sindacati hanno una visione sociale e ci hanno fatto delle proposte. Abbiamo lanciato un grido d'aiuto da Embraco in poi. Se fosse stato ascoltato non ci saremmo trovati in questa situazione. Dobbiamo chiedere lumi alla Regione".

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