Cartella esattoriale sull'albero: "Babbo Natale, non posso pagare le tasse"
"Per piacere regala un po' di buon senso alla sindaca Appendino, non possiamo pagare le tasse lavorando solo 7 mesi su 12"
Letterina a Babbo Natale per... non pagare le tasse. E' davvero curiosa l'iniziativa di un negoziante del quartiere torinese di San Salvario che ha deciso di affidare ai social il suo grido di protesta come fosse una lettera a Babbo Natale (visto che siamo in periodo).
Ecco la "letterina" su Fb
Così si è espresso il commerciante, che su Facebook si auto-definisce un ristoratore, nel post pubblicato sul profilo di Fabrizio Mussino.
"Caro Babbo Natale sono un giovane ristoratore di San Salvario, quartiere già penalizzato e additato dalla nostra Amministrazione comunale come zona della movida fuori controllo. Quest’anno sappiamo tutti che sarà un Natale diverso dai precedenti. Proprio per questo motivo non chiedo nessun regalo materiale, immagino ovviamente che anche tu e le tue renne siate in smart-working. A quanto pare però c’è chi non si ferma mai ed è sempre puntuale nel recapitare i propri regalini. Come dicevo, nessun dono materiale, ti chiedo semplicemente di regalare un po' di buon senso alla nostra sindaca Chiara Appendino e alla sua Amministrazione comunale. Come possono queste persone anche solo pensare di poter riscuotere da migliaia di attività commerciali come la mia certe cifre per la tassa rifiuti? Secondo te è normale chiedere di pagare una tassa annuale se abbiamo lavorato (male), forse 7 mesi su 12? Fra l'altro avremo anche prodotto molti meno rifiuti...".
Un problema a livello nazionale
Al di là dell'iniziativa, sicuramente singolare e spiritosa, da parte di questo commerciante, bisogna certamente riconoscere che il problema esiste non solo a San Salvario o a Torino in genere. Ok la letterina a Babbo Natale per le tasse, quindi, ma si tratta in realtà di un problema a livello nazionale. Moltissimi negozianti e commercianti devono fare i conti con le cartelle esattoriali, con le tasse e i tributi dovuti normalmente al Comune o allo Stato, pur non avendo incassato neanche lontanamente quello che di solito guadagnavano gli anni scorsi. Dilazioni nei pagamenti e i cosiddetti "ristori" del Governo, spesso non sono riusciti a risolvere davvero questo problema economico. Un altro effetto a lungo termine di questa maledetta pandemia che ci ha colpito nell'anno che sta (finalmente) per finire. Sia come sia, la letterina provocatoria si conclude così: "Fiducioso nel tuo impegno, ti porgo i miei più sinceri e calorosi auguri! Quest’anno ti sei salvato, il prossimo voglio un bel regalone visto tutto quello che hai risparmiato nel 2020".
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