Simona Ventura regista debutta a Venezia con un film sul Covid
La soubrette di Chivasso: "Essere scelti per una mostra così blasonata rappresenta un sogno che si realizza".
Festival del Cinema di Venezia: Simona Ventura si toglie i panni di conduttrice televisiva e si cala in quelli di regista: protagonista della kermesse con la sua prima opera "Le 7 giornate di Bergamo", che racconta il dramma del Covid nella zona più martoriata d'Italia. Durante il concorso, per la sezione proiezioni speciali, verrà trasmesso il documentario che segna il debutto della conduttrice dietro la macchina da presa.
La Ventura dietro la cinepresa
Così la popolare conduttrice, che esordì in tivù a fine Anni 90 con la Gialappa's Band, a coronamento di un lavoro serio ed emozionante degno di essere presentato alle generazioni più giovani:
"È stata una vera sorpresa che mi ha riempito il cuore di gioia - ha dichiarato la Ventura -. Ho scelto di fare la mia prima regia nelle 7 giornate di Bergamo poiché avevo voglia di raccontare il mio punto di vista su un fatto che ha segnato profondamente le nostre vite".
La pellicola racconta la costruzione, avvenuta in soli sette giorni, dell’ospedale da campo allestito in Fiera. Un presidio realizzato in tempi record grazie all’impegno degli Alpini sostenuti da artigiani, volontari, alpini e ultrà dell’Atalanta. In particolare il film, prodotto da Proger Smart Communication, racconta cosa hanno rappresentato i sette giorni in cui è stato costruito l’ospedale. Indispensabile l’appoggio di Luigi Crespi, Giacomo Pellegrinelli e Giovanni Terzi.
"SuperSimo" da Chivasso
Quindi ieri, 8 settembre 2021, "SuperSimo" da Chivasso è sbarcata in Laguna con il suo proverbiale entusiasmo, nella sua nuova veste di video-maker. Così la neo-regista:
"Il messaggio è questo: se ci uniamo, nulla può fermarci. E' un concetto importante, oggi più che mai, visto che guardiamo alla ripartenza, alla speranza: dobbiamo essere uniti, non divisi, perché abbiamo dato, abbiamo pianto, siamo stati in ginocchio, abbiamo perso, ma ora è arrivato il momento di guardare avanti. Essere scelti per una mostra così blasonata rappresenta un sogno che si realizza: è la dimostrazione di un grande lavoro di squadra fatto in tempi da record, un vero motivo di orgoglio".
Scontata la dedica del successo a quanti hanno sofferto per il Covid e a coloro che si sono dati tanto da fare per aiutare in questa fase delicata della nostra storia nazionale. Chissà che questa esperienza non diventi più di un tentativo e che Simona Ventura possa, grazie a Venezia, diventare davvero regista a tempo pieno...
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