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Uccise il papà a martellate: condanna a 12 anni di carcere e tre di libertà vigilata per Raffaele Sergi

Il processo si è concluso ieri, mercoledì 6 marzo 2024, davanti alla corte d'assise del capoluogo piemontese

Uccise il papà a martellate: condanna a 12 anni di carcere e tre di libertà vigilata per Raffaele Sergi
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Condannato a 12 anni di carcere e tre di libertà vigilata l'ex consulente informatico Raffaele Sergi che il 29 aprile 2023 uccise il padre 71enne davanti alla loro abitazione di Corso Bramante 62 a Torino.

La perizia psichiatrica

Il processo si è concluso ieri, mercoledì 6 marzo 2024, davanti alla corte d'assise del capoluogo piemontese. Il pm Fabiola D'Errico della procura cittadina, che ha condotto l'accusa, aveva chiesto una condanna a 16 anni.

Una condanna più pesante è stata evitata grazie alla perizia psichiatrica che ha giudicato l'omicida parzialmente incapace di intendere al momento del fatto. Soddisfatti gli avvocati difensori di Sergi, Fulvio Violo e Roberta Rossetti.

I fatti

Aveva confessato quasi subito Raffaele Sergi, 46 anni all'epoca dei fatti, che quel maledetto sabato del 29 aprile 2023, poco dopo le 11.30, aveva preso a martellate il padre Enrico Placido, 71enne, ex dipendente RAI, vicino ai cassonetti dell'immondizia ubicati all'interno del cortile della loro abitazione in corso Bramante 62, nel quartiere Nizza Millefonti.

Sergi era stato ritrovato dagli agenti di polizia a pochi passi dall'abitazione in via Nizza, con i vestiti ancora sporchi di sangue e con uno sguardo sbigottito.

Il padre gravemente ferito, dopo l'accaduto, era stato soccorso da un vicino che stava uscendo dal cortile con l'auto per andare a fare delle commissioni:

"L’ho riconosciuto a terra, privo di sensi, - raccontò al Corriere - sotto la rimessa dei cassonetti dell’immondizia. E ho subito chiamato il 112".

L'uomo era stato trasportato d’urgenza in condizioni gravissime al vicino Cto e a luglio era purtroppo deceduto.

Da subito il folle gesto era stato messo in correlazione all'Alzheimer di cui soffriva il padre e alla sua difficile gestione tra le mura domestiche. Da tempo il consulente informatico e il fratello davano una mano alla madre fortemente provata dalla situazione del marito. I due si davano da fare tutti i giorni per accompagnare il papà tra le vie del quartiere per fargli prendere una boccata d'ossigeno. Fino al giorno in cui Raffaele Sergi ha compiuto il suo folle gesto.

 

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