La figlia lavora nel carcere dov'è rinchiuso l'assassino della madre: trasferito
La 29enne rimasta gravemente ferita è un'operatrice alle Vallette, dove l'uomo che le ha sparato e che ha ucciso sua madre era stato rinchiuso.
Una vicenda tragica che rischiava di concludersi con una terribile beffa: Nicola Cirillo, 58enne che ha ucciso la ex Cristina Messina a Volvera e gravemente ferito la figlia di lei - la 29enne Giusy - era stato rinchiuso nel carcere torinese delle Vallette, proprio dove lavora la ragazza sopravvissuta. Si è quindi provveduto al trasferimento del killer ad Ivrea.
Trasferito il killer di Volvera
Nicola Cirillo è stato trasferito a Ivrea dopo l'udienza di convalida, a sollevare il problema sono stati i colleghi di Giusy Messina, rimasta gravemente ferita dall'uomo che dopo averla colpita ha freddato sua madre sparandole alla testa. Il femminicidio è avvenuto a Volvera mercoledì 10 giugno, da allora la giovane si trova ricoverata all'ospedale Molinette in gravissime condizioni: una seria lesione polmonare e un danno alla colonna vertebrale. La 29enne scampata alla mattanza è operatrice proprio alle Vallette, dove era stato inizialmente rinchiuso Cirillo.
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Una convivenza dolorosa
I colleghi di Giusy hanno sollevato dei dubbi sull'opportunità di accogliere nel carcere dove lei lavora l'uomo che ha cercato di ucciderla e che ha tolto la vita alla madre. Si è quindi deciso di trasferire il 58enne nella struttura penitenziaria di Ivrea. Venerdì scorso, di fronte al gip, Cirillo ha confermato la confessione dell'omicidio e del tentato omicidio, già resa nella giornata del delitto, quando si è consegnato ai carabinieri di Pinerolo.