Torino il giorno dopo cura le sue ferite: oltre alla tragedia del bus, qualcuno nella notte ha lanciato un'altra bici sui Murazzi
Quella bici elettrica lanciata sul tendone del Capodoglio risveglia le vecchie paure di una città che non dimentica, ma sa reagire

di Silvia Venezia
Torino oggi ha una gran voglia di normalità, nonostante tutto. Due i fatti di cronaca con cui la città si è risvegliata: il ricordo fresco del drammatico incidente di ieri quando un bus ha sfondato la balaustra dei Murazzi per cadere nel Po (morto il conducente, ferite lievemente tre donne che erano nella traiettoria del pullman) e la notizia di una bici elettrica buttata sopra il tendone del locale Capodoglio a pochi metri da dove vigili, polizia e sommozzatori hanno lavorato per ore prima per recuperare l'autista e cercare altri eventuali passeggeri, poi per recuperare il bus turistico.
Due tragedie sfiorate, i cui segni oggi sono ben tangibili e attirano ancora folle di curiosi e frasi sulla "fatalità della vita".




La bici lanciata sul tendone del Capodoglio
Fa impressione pensare che in una città paralizzata dall'incidente di ieri con i locali dei Murazzi ovviamente chiusi, qualcuno - dopo che quel grande trambusto ha lasciato spazio al silenzio della notte - abbia preso una bici elettrica e l'abbia lanciata sul tendone di un locale normalmente strapieno di persone.

Il perché è ancora tutto da chiarire. Ma nel frattempo la città va avanti e cura le sue ferite come meglio può: così oggi passando dai Murazzi là dove il bus andando in retromarcia ha frantumato la balaustra c'è un muretto nuovo e una rete di contenimento e proseguendo la passeggiata sul tendone del locale Capodoglio c'è del nastro adesivo dove la bici ha rotto il tessuto.

Il ricordo va alla tragedia di Mauro Glorioso e alla sera tra il 22 e 23 gennaio del 2023, una bici lanciata nel vuoto colpì in testa il giovane universitario di origine palermitana. Nessuna tenda riuscì ad attutire il colpo e da oggi Mauro vive in carrozzina. La fatalità della vita, dicevamo.
Da anni i gestori dei locali chiedono più sicurezza
Mi avvicino al Capodoglio dove non sanno collocare l'orario preciso del lancio, ma confermano che le tende svolgono una buona funzione di protezione, perché non è insolito che dall'alto volino bicchieri.
C'è stupore perché, mi spiegano, la bici elettrica è stata interdetta nel perimetro dei Murazzi, proprio per quel gravissimo pregresso. Come sia stato possibile che qualcuno abbia pedalato fin lì fermandosi sopra al Capodoglio è un mistero.
Per fortuna c'era il tendone, ma da anni i gestori dei locali dei Murazzi chiedono un aiuto dalle amministrazioni per migliorare la sicurezza della zona che nell'ultimo periodo è cambiata radicalmente diventando sempre più bella.
Famiglie con bambini piccoli, turisti, ma anche persone decisamente "mature"in generale un target molto diverso da chi frequentava all'inizio degli anni 2000 i Murazzi alla ricerca di discoteche e sballo. Se ora come ora si va ai Murazzi per bere tranquilli godendosi la vista del Po e delle colline lo si deve a chi ha voluto investire aprendo locali con un'offerta di qualità. Questo è sicuro.
Guarda quanti seggiolini per bimbi ci sono qui, mi dicono, è vero. Sarebbe bello avere la certezza che questo sia un posto dove certe cose non solo non capitano, ma non possono capitare. Al resto ci pensa la fatalità della vita.