Thyssenkrupp: i familiari delle vittime dal premier Conte per chiedere revisione del processo
A riaprire la ferita è stata la concessione della semilibertà ad Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i due manager tedeschi riconosciuti colpevoli del rogo e della morte dei dipendenti.
L'incontro a Palazzo Chigi tra il premier Conte, il ministro della Giustizia Bonafede e i familiari delle vittime del rogo Thyssenkrupp è fissato per oggi, 26 giugno, a mezzogiorno.
Rogo Thyssenkrupp: le richieste dei familiari a Conte
I congiunti dei 7 operai che persero la vita sul lavoro nel 2007, nel rogo divampato nello stabilimento torinese Thyssenkrupp, intendono chiedere oggi al premier Conte la revisione del processo e delle pene. I congiunti delle vittime fanno sapere di aspettarsi dal premier una presa di posizione nei riguardi del governo tedesco.
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Semilibertà ai due manager tedeschi
A riaprire la ferita è stata la concessione della semilibertà ad Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, i due manager tedeschi riconosciuti colpevoli del rogo e della morte dei dipendenti. Il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo aveva allontanato questa ipotesi, parlando di carcerazione “inevitabile e imminente”. I due dirigenti avrebbero dovuto scontare 5 anni: pena massima prevista in Germania per i reati contestati in Italia. A differenza dei loro colleghi italiani, entrati in carcere il giorno dopo il verdetto della Cassazione, per i due tedeschi è stato necessario avviare le procedure affinché potessero scontare la condanna nelle carceri tedesche. La decisone dei giudici tedeschi ha disatteso tutte le aspettative. Per i due è scattato l’Offner Vollzug, una misura alternativa al regime carcerario pieno. Espenhahn e Priegnitz potranno lasciare il penitenziario di giorno e continuare a lavorare, ma dovranno fare rientro la notte.
Immagine di copertina: gruppo Facebook "Legami d'Acciaio"