Torino

Scontri al corteo del 1° Maggio: Draghi decapitato (simbolicamente) in piazza Castello

Momenti di tensione tra manifestanti e Forze dell'Ordine.

Scontri al corteo del 1° Maggio: Draghi decapitato (simbolicamente) in piazza Castello
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Scontri a Torino durante il corteo del Primo Maggio: Draghi decapitato (simbolicamente) in piazza Castello e momenti di tensione tra forze dell'ordine e manifestanti.

Scontri al corteo del Primo Maggio a Torino

A Torino è stato un Primo Maggio di tensione e contestazione. Tutto ha avuto inizio intorno alle 9 quanto alcuni manifestanti tra i quali militanti dei centri sociali torinesi e del Movimento No Tav si sono radunati in piazza Vittorio Emanuele per poi dirigersi verso il Municipio.

Raggiungere piazza San Carlo

Il loro obiettivo è raggiungere piazza San Carlo dove è stato allestito il maxi schermo per la trasmissione delle celebrazioni con la sindaca Chiara Appendino, l'arcivescovo Cesare Nosiglia e i segretari di Cgil, Cisl e Uil. Il gruppo è stato fermato dalle forze dell'ordine con una carica. La piazza poi è stata blindata.

Ghigliottinato Draghi

In piazza Castello è stata invece allestita una ghigliottina di legno con fantocci del premier Draghi, del segretario Pd Enrico Letta e di quello della Cgil Maurizio Landini.

Durante gli scontri sembra siano rimaste ferite in modo lieve tre persone. Si tratta di un poliziotto e due manifestanti.

FSP Polizia: "1° Maggio, Per noi non c'è festa"

”A Torino la giornata si apre con i primi scontri tra manifestanti che vogliono sfondare un cordone di sicurezza per arrivare al municipio e i poliziotti del servizio d’ordine. Festa dei Lavoratori? Non c’è mai festa per chi porta la divisa in questo paese, ma solo sacrifici malpagati e non riconosciuti. Solo attentati continui alla nostra integrità fisica e morale, alla nostra dignità, alle nostre vite familiari, alla nostra dignità”.

E' questo il commento di Valter Mazzetti, segretario generale FSP Polizia di Stato, che continua:

“Ed è proprio per questo che oggi più che mai rivolgiamo il pensiero a tutti i colleghi che in ogni angolo d’Italia non mollano, ma sono lì, ligi al proprio dovere e al proprio giuramento, sempre con ogni tempo, in ogni momento, in ogni occasione, unici e speciali in questo. Dopo un anno di emergenza, dopo sforzi titanici, esposti a rischi gravissimi, subendo gli effetti di rabbia e frustrazione della collettività, patendo i danni della violenza insensata di chi ha approfittato della pandemia per aggredirli ancora più del solito, sono ancora tutti lì – continua – Chiunque celebrerà questa importante ricorrenza, oggi come in qualsiasi altra occasione, potrà farlo perché c’è qualcuno che, indossando una divisa, vigila sul paese. E allora, come minimo, grazie ai più fedeli servitori dello Stato e dei cittadini”.

(Foto di copertina: Pagina Facebook La PekoraNera)
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