Scatti osé e minacce: assolto dalle accuse di stalking e revenge porn il ricattatore della giovane carabiniera
Una sentenza che farà molto discutere: la ragazza aveva spedito volontariamente degli scatti "hard" al tizio conosciuto solo online.
Assolto dalle accuse di stalking e violenza sessuale il ricattatore che minacciava una carabiniera di divulgare foto sexy. Condannato invece (ma a soli due mesi) per violenza privata. Ha un risvolto che farà discutere la vicenda della giovane carabiniera e del suo esecrabile ricattatore, al quale lei stessa aveva spedito foto hard per un certo periodo di tempo.
Tutto inizia nel 2005
Si tratta di un fatto già trattato nei mesi scorsi. Tutto inizia nel 2005 quando la donna era poco più che un’adolescente. Tramite social conosce l’uomo che anni dopo la ricatta: lui diceva di avere 21 anni e di essere un carabiniere. Forse anche per questo scatta la fiducia e l’amicizia on line si trasforma in un rapporto più intrigante, ma sempre virtuale. I due, infatti, non si erano mai incontrati.
Poi, quando lei ha iniziato a stufarsi dei suoi modi, è scattato il ricatto. “Ti sputtano se non mi mandi altre foto nuda” le avrebbe intimato una volta. E ancora, la minaccia di stampare le immagini hard già spedite e di appiccicarle vicino alla caserma dove lei prestava servizio. Il 57enne, non carabiniere, abita in provincia di Brescia. La donna, invece, oggi 34enne, ha trovato il coraggio di raccontare la sua brutta esperienza anche grazie alla solidarietà dei colleghi carabinieri.
Revenge porn atto gravissimo
Ancora una volta, come nel recentissimo caso della maestra che aveva inviato proprie foto porno al fidanzato, sotto accusa c’è questa specie di… “usanza” di spedire immagini osé in chat o di condividerle su Internet. Una volta mandate al destinatario, persona di cui magari ci si fida al momento, poi non si può più controllare l’uso che egli ne farà. Come in questo caso, come nel precedente della maestra, come in altri pessimi esempi di relazioni con condimento di auto-scatti hard, storie poi sfociate in ricatti e in dolorose vicende giudiziarie.
Sarà il caso di ricordare che il “revenge porn” è un fatto molto grave. Chi si comporta in questo modo, per dirla con l'ex-calciatore Claudio Marchisio che si è espresso esplicitamente sul tema, “è un criminale, oltre che uno stronzo”. Assolto dunque dalle accuse più gravi il ricattatore della carabiniera, si è beccato "solo" due mesi per violenza privata.
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