Recapitati proiettili al magistrato che si rifiuta di scarcerare la portavoce del movimento No Tav
Il presidente del Consiglio regionale ha espresso il suo sostegno al giudice.
Atti intimidatori al magistrato che si rifiuta di scarcerare la portavoce del movimento No Tav.
Proiettili contro il giudice
Nella mattinata di oggi, 29 settembre 2020, è stata recapitata al tribunale di sorveglianza di Torino una busta con due proiettili calibro 9x21, destinata al giudice Elena Bonu, presa di mira probabilmente per essersi rifiutata di scarcerare la portavoce del movimento No Tav, Dana Lauriola.
L'intera busta è stata sequestrata dagli investigatori della Digos che dovranno ora verificare la presenza di eventuali impronte digitali o altri indizi utili per risalire al responsabile.
Nelle motivazioni che hanno portato il giudice a respingere la richiesta di scarcerazione si legge - con riferimento a Luriola - che «lo svolgimento del lavoro non l’ha mai distolta dalla sua militanza politica. La sua condotta non ha mai mostrato segni di pentimento nonostante le svariate assoluzioni pronunciate in secondo grado in altri procedimenti penali». Inoltre, il fatto che la residente della donna sia proprio a Bussolento, territorio scelto come teatro d'azione del movimento NoTav, ha inciso parecchio sulla decisione del giudice.
Due anni di reclusione
L'attivista NoTav è stata condannata a due anni di carcere per il blocco stradale al casello di Avigliana del 2012. Per gli attivisti, però, la loro leader avrebbe solo parlato al megafono durante una manifestazione - di otto anni fa- al casello autostradale di Avigliana avvenuta il 3 marzo 2012, durante la quale sono state fatte solo passare delle auto senza pagare, con un danno di 800 euro circa.
Sostegno al magistrato Bonu
Il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, condanna l’atto intimidatorio al magistrato Elena Bonu.
"Esprimo solidarietà, vicinanza e ferma condanna per l’atto vile e intimidatorio al magistrato Elena Bonu che ha respinto le richieste di misure alternative alla portavoce del movimento No Tav. Inviare una busta con proiettili è un atto ripugnante e infame sul quale è necessario che venga fatta piena luce, perché la violenza e le minacce sono sempre inaccettabili. Azioni del genere non possono essere in alcun modo sottovalutate e devono essere oggetto di rapidi interventi da parte delle autorità."
Manifestazione davanti al carcere
Proprio questa mattina gli attivisti No Tav si sono trovati davanti al carcere dov'è rinchiusa la loro leader per manifestare pacificamente a favore della sua scarcerazione, ritenuta ingiusta.
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