Il verdetto

E' ufficiale: Piemonte in arancione da lunedì. Zona rossa anche in altri 7 comuni

Negli ultimi giorni i numeri relativi al Piemonte segnalano un aumento di contagi e ricoveri.

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E' arrivata l'ufficialità: il Piemonte da lunedì 1 marzo 2020 passa in zona arancione. Dopo aver scampato per un soffio, la scorsa settimana, l’abbandono del giallo, ora il passaggio si è reso necessario per l'aumento dei contagi e l'indice Rt che ha superato quota 1.


Piemonte arancione

"Il ministro Speranza mi ha appena comunicato che in base ai dati del Report settimanale, validato oggi dal CTS e dal Ministero della Salute, il Piemonte da lunedì 1 marzo passerà in zona arancione. L’Rt è cresciuto e si attesta sopra l’1 e la pressione ospedaliera sta aumentando. Ci viene chiesto purtroppo un nuovo sforzo e so che è un sacrificio grande. Al nuovo Governo abbiamo sollecitato che i ristori per le attività costrette a fermarsi siano immediati. È fondamentale", così il Presidente Alberto Cirio.

Numeri in aumento

Negli ultimi giorni i numeri relativi al Piemonte segnalano un aumento di contagi e ricoveri. L'indice RT per la nostra regione è cresciuto e si attesterebbe, seppur di poco, sopra la soglia dell'uno. E questo sia per quanto riguarda l'Rt puntuale, 1.02, sia per quanto riguarda l'Rt medio, 1.03.

Sul fronte della pressione ospedaliera, anche qui si registra un lieve incremento dell'occupazione delle terapie Intensive (passata dal 22% al 23%) e la conferma del 33% di quella dei posti ordinari.

Le varianti

A preoccupare gli esperti sono anche le varianti del Covid: quella inglese e in misura minore anche la brasiliana e la sudafricana che lentamente stanno prendendo piede. Mentre in alcune zone d’Italia aumentano i lockdown locali con zone arancioni rafforzate e rosse, che lasciano intendere che la terza ondata è ormai arrivata, sono a rischio anche altre regioni. Anche il Piemonte ha la sua zona rossa ‘mirata’: quella di Re nel Vco. A cui ora vanno ad aggiungersene altre sette.

8 comuni piemontesi in zona rossa

Da domani alle ore 18, infatti, anche i comuni di Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno, in Val Vigezzo nel Vco, entreranno in zona rossa. A scopo precauzionale, la zona rossa entrerà in vigore da domani alle ore 18 anche nel comune di Cavour, in provincia di Torino, a causa di un sospetto focolaio da variante su cui sono in corso ulteriori approfondimenti. Le misure saranno in vigore fino al 5 marzo.

Arancione, cosa cambia

E il passaggio in arancione per il Piemonte significano ovviamente nuove restrizioni:

  • è consentito spostarsi all’interno del proprio Comune, tra le ore 5:00 e le 22:00, nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
  • visite ad amici o parenti, consentite, una sola volta al giorno, e all'interno dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5:00 e le 22:00, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.
  • bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie e locali chiusi con il solo permesso di effettuare vendita da asporto tra le 5 e le 22 (per i bar senza cucina solo fino alle ore 18). La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
  • attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. Si può fare attività motoria solo all’interno del proprio Comune, se questo supera i 5.000 abitanti.
  • I dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine) devono essere obbligatoriamente indossati sia quando si è all’aperto, sia quando si è al chiuso in luoghi diversi dalla propria abitazione, fatta eccezione per i casi in cui è garantito l’isolamento continuativo da ogni persona non convivente. L’obbligo non è previsto per: bambini sotto i 6 anni di età; persone che, per la loro invalidità o patologia, non possono indossare la mascherina; operatori o persone che, per assistere una persona esente dall’obbligo, non possono a loro volta indossare la mascherina (per esempio: chi debba interloquire nella L.I.S. con persona non udente). Inoltre, non è obbligatorio indossare la mascherina, sia all’aperto che al chiuso: mentre si effettua l’attività sportiva; mentre si mangia o si beve, nei luoghi e negli orari in cui è consentito; quando si sta da soli o esclusivamente con i propri conviventi.

Nuovo Dpcm

Nel frattempo si discutono anche le misure per il nuovo Dpcm che sarà effettivo dal prossimo 6 marzo 2021 e avrà durata di un mese, ossia fino al 6 aprile, comprendendo quindi anche il periodo pasquale. La novità è che le misure entreranno in vigore dal lunedì e non più dalla domenica come è stato fino ad ora.

Secondo le indiscrezioni nel nuovo Dpcm resteranno le divisioni a fasce, così come è stato fino ad ora. No ad un lockdown generalizzato, ma misure a livello locale, con l'istituzione di zone rosse e arancione scuro.

Si parla anche della possibilità di poter riaprire con le dovute precauzioni i luoghi della cultura, ossia cinema e teatri e anche dell'allargamento della cabina di regia ai ministeri economici per facilitare i ristori alle attività che stanno maggiormente vivendo le conseguenze delle misure restrittive.

Ultima novità è la possibile riduzione dei componenti del Cts, il Comitato Tecnico Scientifico, e l'istituzione di un unico portavoce.

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