Condannato Morisciano

Omicidio del motociclista a Giaveno: undici anni al "terzo uomo"

La Corte d'Appello lo ha ritenuto responsabile "in concorso" insieme a suo cugino Erik Romano e al padre di quest'ultimo, Claudio.

Omicidio del motociclista a Giaveno: undici anni al "terzo uomo"
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Omicidio del motociclista Alessandro Gino: c'è un condannato in più rispetto ai due già agli arresti (Erik Romano e suo padre Claudio Romano): si tratta di Manuel Morisciano, ritenuto co-responsabile per la morte di Gino, avvenuta sul piazzale del rifugio L’Aquila di Giaveno nel 2017.

Il motociclista fu ammazzato con un colpo di pistola, mentre un secondo biker rischiò di morire perché investito dall'auto impazzita dei due. La Corte d’appello ha quindi ribaltato la sentenza che aveva visto assolto Morisciano in primo grado e gli ha inflitto undici anni di carcere con la formula del “concorso”. In sostanza, secondo i giudici di Appello quella notte il giovane che ora ha 24 anni era insieme a Erik e al padre di quest'ultimo, Claudio (fra l'altro uno che aveva anche ricoperto incarichi istituzionali visto che è stato assessore a Giaveno) entrambi già condannati in abbreviato a 16 anni e 14 anni di carcere. Qualcuno aveva già rimarcato il fatto che per un omicidio sedici anni di reclusione siano forse un po' pochini... vale così poco la vita di una persona? Sedici anni per omicidio, quando poi in altre fattispecie di reato si viene condannati a due anni di carcere per aver manifestato in un blocco stradale (l'esempio della No Tav Dana Lauriola è eclatante).

Non è escluso che anche la pena comminata ai due possa essere rivista "al rialzo" (se così si può dire). Sia come sia, storture della Giustizia a parte, rimane il fatto che questa sentenza di appello torna a gettare luce su quella terribile vicenda. Tutto nacque da un semplice diverbio fra i motociclisti dell'associazione Hell's Angels e il duo Romano-Morisciano (che sono cugini). Una volta tornati a casa per armarsi e ritornati poi al rifugio per colpire gli avversari, il tragico epilogo con un morto lasciato lì e un altro quasi ammazzato con la macchina. In aula, al momento della lettura della sentenza, la madre di Morisciano è svenuta ma è stata subito soccorsa e sta meglio.

Questo al momento lo stato dell'arte relativamente all'omicidio del motociclista Gino avvenuto a Giaveno nel 2017.

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