Il Tribunale ha deciso

Scarcerata Dana Lauriola, l'attivista No Tav era in galera da sei mesi

La buona notizia arriva proprio nelle ore più "calde" della contestazione in Val di Susa. C'è chi ipotizza un nesso per abbassare i toni dello scontro.

Scarcerata Dana Lauriola, l'attivista No Tav era in galera da sei mesi
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Segnali di distensione nei confronti del movimento No Tav: è stata scarcerata Dana Lauriola, l'attivista della galassia autonoma che era in carcere da sei mesi perché ritenuta responsabile di un blocco stradale sull'autostrada Torino-Bardonecchia (col megafono invitava gli automobilisti a non pagare il pedaggio). Come si suol dire, purtroppo in questi casi, ha pagato lei per tutti gli altri. Ma adesso è stata finalmente liberata, dando seguito a una battaglia che autonomi e anarchici portavano avanti da tempo. Molto probabilmente sarà ricollocata agli arresti domiciliari visto che deve scontare due anni di pena. L'udienza definitiva si è tenuta ieri, mercoledì, al Tribunale di Sorveglianza e oggi il giudice si è espresso accogliendo la richiesta di misure alternative al carcere.

La crociata per scarcerarla

La crociata per chiederne la scarcerazione era fin da subito assurta agli onori della cronaca, anche perché molti esponenti dell'intellighenzia di sinistra se ne erano fatti paladini. Era stato anche formalizzato un appello alle autorità e alle Istituzioni, appello sottoscritto da famosi esponenti della società civile, dal fumettista militante Zerocalcare (al secolo Michele Rech) all'attrice Sabina Guzzanti. Difesa dall’avvocato Valentina Colletta, la Lauriola aveva già chiesto di poter scontare la pena fuori dalla galera ma non le era stato concesso perché secondo i giudici “la necessità dell’arresto è stata giustificata dal mancato pentimento rispetto all’attivismo con il movimento No Tav”. Un pronunciamento che aveva fatto ancor più saltare la mosca al naso degli estremisti, proprio perché considerava illecito tout-court anche il solo far parte del movimento No Tav.

Ore bollenti per i No Tav

Sia come sia, la decisione del Tribunale che arriva proprio in queste ore a dir poco bollenti per la lotta dei No Tav in Val di Susa sembra tutt'altro che una banale coincidenza. Anarchici e ambientalisti d'assalto, nei giorni scorsi, hanno messo a ferro e fuoco la zona montana dove dovrebbe passare la linea ad Alta Velocità. Scontri con la Polizia (in  tenuta anti-sommossa) fra manganellate e sassaiole (colpito anche un vicequestore) hanno animato la valle ed esasperato gli animi. La scelta di scarcerare Dana, secondo più di un osservatore, potrebbe essere letta proprio come una specie di "mano tesa" verso gli antagonisti. Il condizionale è d'obbligo. Sarà stato un "contentino" da concedere in cambio per ottenere l'abbassamento dei toni dello scontro? Di sicuro, la notizia della scarcerazione di questo simbolo vivente della contestazione sarà argomento principe nei crocicchi No Tav. (nella foto di copertina, un intenso primo piano di Dana)

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