'Ndrangheta in Piemonte: spunta anche il nome di Domenico Ceravolo (Cisl) nell’inchiesta Factotum
E' sospettato di aver avuto un ruolo nella latitanza di Pasquale Bonavota
Spuntano nuovi nomi nell'inchiesta Factotum che ha portato la Guardia di Finanza di Torino, ad arrestare sei persone per reati di associazione di tipo mafioso, ricettazione, estorsione aggravata dal metodo mafioso nonché detenzione illegale di armi.
Domenico Ceravolo nell'inchiesta
Tra questi non c'è solo il boss di Moncalieri, Francesco D'Onofrio, poco più di 60 anni, originario di Mileto (Vibo Valentia), già implicato nell'inchiesta Minotauro, riguardante l'insediamento della 'ndrangheta nel Torinese e in Piemonte, ma anche Domenico Ceravolo membro della segreteria Filca Cisl di Torino.
Ceravolo, figura pubblica proiettata sui diritti dei lavoratori e sulla sicurezza nei cantieri, è sospettato di aver avuto un ruolo nella latitanza di Pasquale Bonavota. La fotocopia di un suo documento di identità nel covo del presunto boss arrestato a Genova il 23 aprile 2023 mentre si trovava in chiesa.
Gli altri nomi coinvolti dall'inchiesta sono quelli di Antonio Serratore, uomo della locale di Carmagnola, Rocco Costa, imputato e assolto in Carminus e nuovamente accusato di essere membro della locale di Carmagnola, Claudio Russo, persona di fiducia dello stesso D'Onofrio e Giacomo Lo Surdo, in carcere per l’inchiesta su Cioccolatò.