San Salvario

Le strappa il cellulare e scappa: geolocalizzato e arrestato

Il ladro è un immigrato del Gabon (Africa) che ha rubato lo smartphone a una donna, distratta dalla musica nelle cuffiette

Le strappa il cellulare e scappa: geolocalizzato e arrestato
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Un immigrato clandestino le strappa il cellulare di mano e scappa via. Ma lei, rincasata, lo geolocalizza al computer e avvisa la Polizia: preso.

In zona San Salvario

Sono le 22.30 di sera quando, in zona San Salvario, una donna sta rientrando alla propria abitazione, ascoltando musica attraverso le cuffiette dello smartphone. Questo non le permette di accorgersi della presenza di un uomo, africano di 21 anni, che improvvisamente sopraggiunge alle sue spalle, strappandole il cellulare dalle mani, per poi scappare via. Una mossa fulminea che ha lasciato la derubata di stucco: neanche il tempo di reagire! Impossibile anche improvvisare l'inseguimento: il balordo era troppo veloce e già troppo lontano per riuscire a raggiungerlo. A questo punto la vittima rincasa, allerta il 112 (Numero Unico di Emergenza) e racconta l’accaduto. Grazie al sistema di geolocalizzazione, inizia la ricerca in tempo reale.

Controllati gli spostamenti

Così la donna comunica la direzione di fuga dello straniero attraverso la apposita app attiva sul telefonino. Nello stesso attimo, in via Morgari, un uomo viene fermato da una pattuglia delle pattuglie Pegaso (motociclisti). Poco prima era stato visto correre per la strada ed il suo comportamento guardingo aveva insospettito gli operatori. Sottoposto a perquisizione, gli agenti rinvengono nella tasca della giacca il cellulare in questione, che scopriranno poi essere oggetto della segnalazione ricevuta contestualmente al controllo. Il ventunenne, irregolare sul territorio nazionale e con piccoli precedenti penali, è stato arrestato per furto con strappo (che prima veniva definito "scippo") e denunciato per aver fornito false generalità nel corso degli accertamenti. Strappa il cellulare e scappa, quindi, ma gli è andata male! La pena prevista (teorica però) è reclusione da uno a tre anni e una multa di mille euro.

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