Il Piemonte tra le prime regioni a usare i tamponi antigenici rapidi
Saranno utilizzati gratuitamente da parte del servizio sanitario regionale nelle strutture pubbliche, per i privati saranno a pagamento.
Alle 16 di oggi, mercoledì 21 ottobre 200, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, hanno fatto il punto sull’uso dei tamponi rapidi in Piemonte.
Il tampone rapido: cosa significa
Il tampone rapido ha la possibilità di essere processato in 15 minuti. Due i tipi: quello che come un test di gravidanza si processa da solo e quello che necessita di un’apparecchiatura apposta. Chi risulta negativo al tampone antigenico rapido è un soggetto è libero dalla quarantena. Chi invece è positivo deve sottoporsi al test molecolare ( ci potrebbe essere un margine di errore del 2-3% solo su falsi positivi).
1 milione di test per il Piemonte
In estate la Regione Piemonte partecipato a una gara, insieme alla Regione Veneto, per compare un milione di tamponi rapidi: 600mila sono stati acquistati dal Dirmei, 400mila per le aziende sanitarie. 164mila sono già sul territorio. Successivamente la regione riceverà ancora 1,4 milioni di test rapidi.
Uso pubblico e privato
I test saranno utilizzati gratuitamente da parte del servizio sanitario regionale nelle scuole, nelle RSA, negli uffici giudiziari e di interesse pubblico, nelle Prefetture e per le forze dell’ordine, nei pronto soccorso e negli ospedali. Ma anche qualsiasi soggetto privato, a pagamento, potrà sottoporsi al test rapido. La validità, in caso di esito negativo, è la stessa del tampone molecolare. In caso di positività, scatterà l’isolamento del diretto interessato e dei suoi contatti stretti, con la necessità di un ulteriore tampone tradizionale.
Dove effettuare i test
I test si potranno fare in laboratori pubblici e privati, nelle farmacie (ma sarà eseguito a domicilio da un infermiere inviato dalla farmacia stessa), dai medici di famiglia e pediatri. Il prezzo potrà variare dai 30 e i 40 euro.
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