Bilancio della Questura

I riflessi del Covid sulla criminalità nel Torinese: i dati di questo terribile 2020

Il Covid – 19 ha avuto riflessi sui tutti gli aspetti dell’attività della Polizia di Stato: dalla polizia giudiziaria alla gestione dell’ordine pubblico, passando per i controlli delle misure volte al contenimento dell’emergenza epidemiologica.

I riflessi del Covid sulla criminalità nel Torinese: i dati di questo terribile 2020
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La Questura di Torino decide di ripercorrere i momenti salienti di un anno che verrà ricordato per la terribile emergenza sanitaria che ha colpito il nostro pianeta. Il Covid – 19 ha avuto riflessi sui tutti gli aspetti dell’attività della Polizia di Stato: dalla polizia giudiziaria alla gestione dell’ordine pubblico, passando per i controlli delle misure volte al contenimento dell’emergenza epidemiologica. Quasi tutte le tipologie di delitti hanno registrato una diminuzione a livello nazionale come nella provincia di Torino

Il bilancio della Polizia di Stato

Calano i delitti contro la persona e quelli contro il patrimonio, eccezion fatta per le truffe e frodi informatiche che ha visto un decisivo incremento del + 8,3% a livello provinciale. Tale incremento può ascriversi verosimilmente al frequente ricorso e-commerce a seguito delle chiusure degli esercizi commerciali. Le frodi nell’ambito degli acquisti online hanno colpito un panorama eterogeneo di utenti che varia a seconda della tipologia di prodotto ricercato: materiale elettronico, smartphone, consolle e videogame per giovani ed adolescenti. Oltre 200 le querele formalizzate presso la Polizia Postale di Torino nell’anno 2020, con trend in crescita in particolare in prossimità del Black Friday, Cyber Monday e delle festività natalizie: già 10 i casi denunciati nelle prime due settimane del mese di dicembre. Sul fronte dell’attività di controllo del territorio, gli arresti hanno registrato un aumento del 6,8 %: salgono a 2.795 a fronte dei 2.617 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Ordine pubblico

Anche la gestione dell’ordine pubblico è stata fortemente condizionata dall’emergenza epidemiologica. Cancellati durante il primo lockdown, gli eventi sportivi sono ripresi a porte chiuse dal giugno 2020 con conseguente minor impegno per i servizi connessi a tali eventi. Le forze si sono quindi concentrate nello svolgimento dei controlli per il contenimento del contagio da Covid 19 - soprattutto, ma non solo, nelle zone della movida - e nella gestione della piazza durante le manifestazioni di dissenso promosse da eterogenee categorie di cittadini (partite iva, studenti, insegnanti, movimenti ecologisti ecc.). E’ proseguita, inoltre, l’attività di vigilanza, ordine e sicurezza pubblica presso il Sito di Interesse Strategico Nazionale di Chiomonte. In particolare nel corso del 2020 sono stati effettuati due allargamenti del cantiere che hanno comportato la predisposizione di accurati dispositivi di ordine pubblico finalizzati a fronteggiare quelle frange violente dei movimenti che fin dall’inizio dei lavori si oppongono alla realizzazione dell’opera ferroviaria. 

A Torino

Merita una menzione speciale l’aumento delle misure di prevenzione emesse dal Questore di Torino: gli avvisi orali si assiste ad una variazione del 50,68 % per gli avvisi orali. Tale dato si spiega anche, ma non solo, in relazione all’attività di contrasto al fenomeno delle feste non autorizzate, c.d. “rave”, rispetto alle quali l’avviso orale può operare come deterrente, anche in ragione della necessità di impedire fenomeni di assembramento in questo particolare momento storico. Altrettanto significativo, l’aumento dei fogli di via che sono passati da 154 a 389, con una variazione del 152,6%.

 

Emergenza COVID-19

 

Un primo approfondimento lo dedichiamo all’attività della Polizia di Stato legata all’emergenza sanitaria Covid-19.  Sono oltre 140.000 le persone controllate, quasi 4.000 quelle sanzionate o denunciate per l’inosservanza dei provvedimenti, di queste oltre 500 per assembramento. Sono stati controllati 1.580 esercizi per un totale di 120 titolari di attività commerciali sanzionati. 

 

Violenza di genere 

 

Una fotografia interessante è quella fornita dai reati in materia di violenza di genere. Qui si assiste a un lieve calo delle denunce\querele presentate nei periodi presi a riferimento che passa da 396 a 406. Maltrattamenti in famiglia e atti persecutori coprono il 70% di questi reati (45% i primi e 25% i secondi). Seguono, poi, le lesioni con il 12% mentre le percosse e le violenze sessuali rappresentano 9 %. 

Nel 91% dei casi, vittime di questi reati sono donne. Nel 62% dei casi le vittime sono italiane, nella parte restante, invece, provengono nel 22% da paesi extra U.E. e nel 16% da paesi U.E. 

La fascia di età delle vittime denuncianti è compresa tra i 38 e i 47 anni, seguita dal blocco che va dai 28 ai 37. L’azione di contrasto svolta in questo settore da personale della Polizia di Stato ha fatto registrare l’arresto di 176 persone: sono aumentanti del 121,43% gli arresti per stalking e del 32% quelli per maltrattamenti in famiglia.

Stupefacenti

 

 

Ingente il quantitativo di droga sequestrato dal 1° dicembre 2019 al 30 novembre 2020. Tra i sequestri, spiccano per importanza gli oltre 600 chili di cannabinoidi e i 57 chili di cocaina (Grafico 2), evidenziato un assoluto primato delle droghe c. d. “leggere” nelle piazze di spaccio. 

Polizia amministrativa

 

 

L’attività della Divisione PAS, volta alla verifica dei titoli amministrativi, ha registrato oltre 300 controlli. Sono stati emesse 291 sanzioni per un ammontare prossimo al milione di euro, di questi circa 50.000 euro sono legati alle mancato rispetto delle disposizione volte a contenere il contagio da Covid-19, sanzioni che hanno riguardato 63 titolari di esercizi, che hanno ricevuto complessivamente la sanzione accessoria della sospensione dell’attività per 189 giorni. 

Sono 28 le attività chiuse ai sensi dell’art.100 del TULPS. Tra le operazioni più rilevanti della Divisione PAS, si segnalano quella che ha portato a sanzionare per 70.0000 euro una società che produceva apparecchi da gioco elettronici risultati non conformi alla normativa di riferimento e quella che ha riguardato un opificio cinese nell’ambito dei controlli sulle forniture dei materiali dei dispositivi di protezione dalla quale emerse, a inizio pandemia, l’impiego di 16 operai in nero e gravi mancanze sulla sicurezza sul lavoro.      

 

Immigrazione

 

Il contesto pandemico non ha rallentato l’attività dell’Ufficio Immigrazione.  Nel periodo novembre 2010 dicembre 2020, sono stati effettuati 390 accompagnamenti in frontiera: 381 extra U.E. e 9 comunitari. Si è registrata una lieve flessione rispetto ai periodi precedenti come conseguenza della riduzione dei vettori a seguito dell’emergenza sanitaria.  Nello stresso periodo sono state decretate 816 espulsioni dal territorio nazionale, in netta prevalenza primo provvedimento, ed emessi 1535 ordini di abbandonare il territorio italiano. 

 

Polizia giudiziaria

 

Nel corso del 2020 la Squadra Mobile di Torino ha portato a termine diverse operazioni. Degna di nota l’operazione “Altan” condotta in sinergia con i Carabinieri di Cuneo, relativa auna consorteria di matrice ‘ndranghetista. Nella circostanza fu data esecuzione all’Ordinanza di custodia cautelare per 12 persone.  Nel mese di ottobre sono state due le operazioni portate a termine: l’arresto a Barcellona di un noto appartenente alla ‘ndrangheta e poi di due suoi collaboratori, e l’esecuzione, all’interno dell’operazione “Valhalla Marine”, delle misure cautelari nei confronti degli affiliati a un cult nigeriano di stampo mafioso.  La Squadra Mobile di Torino, nel corso del 2020, ha proseguito l’attività legata al progetto Medusa finalizzato al contrasto del fenomeno delle truffe ad anziani che nell’anno in corso ha visto un andamento altalenante in stretta relazione con le fasi dell’emergenza Covid-19 lockdown. Tale attività ha portato a diversi arresti nei mesi estivi.

Sul fronte del terrorismo internazionale, l’attività della DIGOS ha permesso di disarticolare un’organizzazione volta a favorire l’immigrazione clandestina i cui partecipanti erano già noti per legami con ambienti del radicalismo islamico. Sul fronte interno, invece, lo sforzo maggiore ha riguardato gli ambienti antagonisti, torinesi e non, in relazione a manifestazioni di violenza che avevano caratterizzato alcuni eventi cittadini, tra i quali gli scontri al Campus Einaudi per i quali sono state eseguite 21 misure a carico di militanti di Askatasuna, anarchici e collettivi studenteschi.  Sul fronte No Tav, sono state 33 le denunce nei confronti dell’ala oltranzista del movimento.

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