Funivia Mottarone, uno degli arrestati invoca la sfortuna: “Incidente che non capita neanche una volta su un milione”
Tadini ha ammesso il posizionamento del forchettone.
Proseguono a ritmo serrato le indagini per accertare le cause dell'incidente della Funivia del Mottarone: durante l’interrogatorio nel carcere di Verbania, Gabriele Tadini, uno degli arrestati avrebbe ammesso di aver manomesso il sistema frenante.
Funivia Mottarone: "Incidente che non capita neanche una volta su un milione"
Prime parole dal carcere per uno dei tre arrestati per la strage del Mottarone. Si tratta di Gabriele Tadini, 64 anni, in isolamento a Verbania, che era capo servizio della funivia.
“Mi sento un peso enorme sulla coscienza – ha riferito –. La funivia funzionava a singhiozzo. L’impianto idraulico dei freni d’emergenza aveva dei problemi, perdeva olio e le batterie si scaricavano continuamente. Tenere i freni scollegati permetteva alla funivia di girare. Mai avremmo potuto immaginare che la cima traente si spezzasse: un incidente che non capita neppure una volta su un milione”.
Pericolo concreto di fuga
Il legale di uno degli altri imputati (il biellese Enrico Perocchio), Andrea Da Prato ha dichiarato che il suo assistito “non ha mai autorizzato alcun forchettone. Ha saputo della possibile presenza da una telefonata di Tadini”.
Nel frattempo i tre indagati restano in carcere. Un provvedimento arrivato, spiegano gli inquirenti, a causa del “pericolo concreto” di fuga. Gli inquirenti hanno sequestrato anche la scatola nera che offrirà ulteriori informazioni tecniche sull’impianto. L’interrogatorio di garanzia per tutti e tre gli imputati è previso per sabato. A comparire davanti al gip saranno dunque Luigi Nerini (proprietario di Ferrovie del Mottarone), direttore dell’esercizio Enrico Perocchio e Tadini.
Il sindaco di Stresa e le condizioni di Eitan
Intanto il Sindaco di Stresa, Marcella Severino, replica a quanti dicono che in paese tutti sapevano in merito al modo di agire dei responsabili della funivia del Mottarone: “Accuse assurde, pronta a querelare chi dice così”.
Accanto a questo c’è anche la corsa di generosità e solidarietà nei confronti del piccolo Eitan: tante famiglie si sono rese disponibili per l'adozione del bambino le cui condizioni sono in via di miglioramento:
“Il bambino è adesso sveglio e cosciente nel reparto di Rianimazione, parla con la zia e si guarda intorno. Dal punto di vista clinico è sempre in prognosi riservata, dovuta al trauma toracico e addominale oltre che alle fratture agli arti. Nei prossimi giorni uscirà dalla Rianimazione e verrà trasferito in un reparto di degenza”.
Questo l'ultimo bollettino medico, delle ore 16 di ieri, dall’ospedale Regina Margherita di Torino.