Proseguono le indagini

Funivia Stresa, uno dei tre arrestati si sfila: "Mai autorizzato il forchettone"

Migliorano intanto le condizioni del piccolo Eitan, unico sopravvissuto all'incidente in cui hanno perso la vita 14 persone.

Funivia Stresa, uno dei tre arrestati si sfila: "Mai autorizzato il forchettone"
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Tre le persone arrestate per la tragedia della funivia del Mottarone a Stresa, dove domenica hanno perso la vita 14 persone. Unico sopravvissuto il piccolo Eitan, le cui condizioni stanno lentamente migliorando.

Funivia Stresa: tre arrestati

Nella notte tra martedì 25 e martedì 26 maggio 2021, tre persone sono state arrestate per la tragedia della Funivia del Mottarone avvenuta domenica scorsa. Si tratta di Luigi Nerini, amministratore della società Ferrovie del Mottarone che gestisce la funivia, Gabriele Tadini e Enrico Perocchio.

Come riporta Prima Pavia, secondo il procuratore capo Olimpia Bossi di Verbania il sistema di emergenza dei freni era stato manomesso con la presenza di un forchettone. Un forchettone messo lì allo scopo di evitare blocchi della funivia. Da quanto emerso dalle prime indagini il problema sulla funivia andava avanti da tempo e per risolverlo sarebbe stato necessario fermare l’impianto. Ma questo avrebbe voluto dire stoppare la stagione appena ripresa dopo il Covid.

Uno si sfila: “Mai autorizzato forchettone”

Il legale di Perocchio, l’avvocato Andrea Da Prato ha dichiarato che il suo assistito

“non ha mai autorizzato alcun forchettone. Ha saputo della possibile presenza da una telefonata di Tadini”.

Enrico Perocchio, 51 anni, vive nel biellese a Crocemosso. L’uomo, che svolgeva l’incarico di consulente esterno per le Ferrovie del Mottarone come direttore di esercizio, è originario di Torino ma iscritto all’ordine degli ingegneri di Biella.

“Perocchio è un ingegnere scrupolosissimo – aggiunge il suo legale – Ha ricostruito i vari interventi degli ultimi mesi e non si capacita della rottura del cavo”.

L’avvocato invece di Tadini, Annamaria Possetti ha detto ai tanti cronisti che non rilascerà dichiarazioni in quanto “siamo in una fase delicata”.

Ma cos'è il forchettone?

Il forchettone è una piastra metallica dal peso di circa cinque chili e sicuramente non doveva trovarsi lì. La piastra di metallo, infatti, viene inserita manualmente nella parte alta del carrello della cabina dove ci trovano le rulliere (le rotelle che scorrono sulla fune) e solitamente viene utilizzata per tenere forzatamente in posizione aperta i freni di emergenza durante le operazioni di manutenzione.

I forchettoni, quindi, servono esclusivamente per intervenire sui freni di emergenza. Se è quasi accertato che effettivamente è stato utilizzato il forchettone difficile invece stabilire quando possa essere stato posizionato: potrebbe essere stato inserito la sera prima ma anche appena dopo il 3 maggio, data dell'ultimo controllo ai freni, ed essere poi rimasto lì tutto questo tempo.

Migliora il piccolo Eitan

Migliorano intanto le condizioni del piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla tragedia in cui hanno perso la vita 14 persone, tra cui la sua mamma, il suo papà, il fratellino di 2 anni e i bisnonni. Ieri è iniziato il suo lento risveglio:

"Situazione stabile, Eitan è estubato e respira da solo, aiutato da poco ossigeno. Non è ancora completamente cosciente, si prosegue con un risveglio lento, visto che le sue condizioni sono ancora critiche. La zia è in reparto accanto a lui. La prognosi si mantiene riservata".

Questo l'ultimo bollettino medico dall'ospedale Regina Margherita dove il bambino di 5 anni si trova ancora ricoverato. La risonanza magnetica a cui era stato sottoposto lunedì non aveva fortunatamente evidenziato danni neurologici, nè a livello celebrale nè a livello del tronco encefalico ed ora si comincia a respirare un cauto ottimismo.

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