Elezioni Moncalieri 2020: Paolo Zangrillo, non è più indagato per la cancellazione del nome di Stefano Zacà
A coordinare le indagini sulla vicenda è stato il Pm Gianfranco Colace.
Paolo Zangrillo, attualmente ministro della Pubblica Amministrazione, è stato cancellato dal registro degli indagati in merito all'inchiesta aperta dopo la cancellazione del nome di Stefano Zacà, ex frontemen di "Forza Italia Moncalieri" dalla lista elettorale "Lega Salvini" presentata in occasione delle comunali del 2020.
Coordinatore di Forza Italia Piemonte
All'epoca dei fatti, l'attuale ministro, ricopriva la carica di coordinatore regionale di Forza Italia in Piemonte. A coordinare, invece, le indagini sulla vicenda è stato il Pm Gianfranco Colace.
Come vi avevamo noi di Prima Torino, sotto la lente d'ingrandimento della magistratura erano finiti Riccardo Molinari e Alessandro Benvenuto, capogruppo alla Camera e segretario provinciale della Lega Salvini, e Fabrizio Bruno, militante e delegato alla presentazione della lista presso gli uffici comunali preposti per il deposito delle liste elettorali.
Cosa è successo nel 2020
Nel 2020, ci fu uno scontro tra il partito di Berlusconi e la Lega intorno alla candidatura di Stefano Zacà, medico legale, già consigliere comunale di Forza Italia a Moncalieri e molto capace di attrarre grande consenso verso di sé.
Per questa ragione, in occasione delle elezioni, i leghisti moncalieresi lo avevano convinto a candidarsi con la Lega, in grado così di portare voti e preferenze alla lista che sosteneva in candidato, Pier Bellagamba (che non è riuscito ad arrivare neanche al ballottaggio, fermandosi al 23.5% delle preferenze).
Durante la raccolta delle firme necessarie per poter depositare le liste, nei palazzi del potere a Roma, Riccardo Molinari è stato raggiunto dal segretario regionale piemontese di Forza Italia, Paolo Zangrillo, il quale gli avrebbe chiesto di eliminare il nome di Stefano Zacà dalla lista della Lega, per evitare tensioni durante la competizione tra i vari alleati.
Così lo stesso parlamentare alessandrino ha accettato di compiere quel gesto assecondando le richieste del forzista. La linea tracciata sul nome del medico legale moncalierese lo ha, di fatto, escluso dall'elezione elettorale.
Successivamente la lista è stata depositata, spingendo i radicali a fare un esposto alla Procura della Repubblica di Torino che ha avviato subito le indagini. Quest'ultime hanno permesso di "scovare" delle chat "particolari" in cui i leghisti sarebbero venuti a conoscenza della cancellazione e quindi dell’istigazione del falso elettorale.