TORINO

Riccardo Molinari a processo per aver cancellato un nome dalla lista della Lega di Moncalieri

L'udienza si terrà il prossimo 24 novembre 2022.

Riccardo Molinari a processo per aver cancellato un nome dalla lista della Lega di Moncalieri
Pubblicato:

In queste ore è dato per favorito per la presidenza della Camera, la terza carica dello Stato. Riccardo Molinari, capogruppo piemontese uscente della Lega al Montecitorio, il prossimo 24 novembre 2022 andrà a processo per aver cancellato un nome sgradito prima che venisse depositata la lista della Lega (ma dopo che erano state apposte le firme degli elettori), in occasione delle elezioni comunali del 2020 di Moncalieri, comune della cintura sud di Torino.

Rinviato a giudizio

L'esponente leghista è stato rinviato a giudizio nel 2021 insieme ad un altro parlamentare (sempre della Lega) Alessandro Manuel Benvenuto e al militante Fabrizio Bruno, pochi mesi dopo la tornata elettorale che si è tenuta nel mese di settembre in cui è stato confermato (per il secondo mandato) l'allora sindaco uscente del centro-sinistra, Paolo Montagna.

Il tipo di reato

Quanto commesso, si tratta del reato previsto dall’articolo 90 del dpr 570 del 1960, ovvero di falsa formazione, alterazione o distruzione di atti destinati alle operazioni elettorali e prevede la reclusione da uno a sei anni.

Cosa è successo nel 2020

Nel 2020, ci fu uno scontro tra il partito di Berlusconi e la Lega intorno alla candidatura di Stefano Zacà, medico legale, già consigliere comunale di Forza Italia a Moncalieri e molto capace di attrarre grande consenso verso di sé.

Per questa ragione, in occasione delle elezioni, i leghisti moncalieresi lo avevano convinto a candidarsi con la Lega, in grado così di portare voti e preferenze alla lista che sosteneva in candidato, Pier Bellagamba (che non è riuscito ad arrivare neanche al ballottaggio, fermandosi al 23.5% delle preferenze).

Durante la raccolta delle firme necessarie per poter depositare le liste, nei palazzi del potere a Roma, Riccardo Molinari è stato raggiunto dal segretario regionale piemontese di Forza Italia, Paolo Zangrillo, il quale gli avrebbe chiesto di eliminare il nome di Stefano Zacà dalla lista della Lega, per evitare tensioni durante la competizione tra i vari alleati.

Così lo stesso parlamentare alessandrino ha accettato di compiere quel gesto assecondando le richieste del forzista. La linea tracciata sul nome del medico legale moncalierese lo ha, di fatto, escluso dall'elezione elettorale.

Successivamente la lista è stata depositata, spingendo i radicali a fare un esposto alla Procura della Repubblica di Torino che ha avviato subito le indagini. Quest'ultime hanno permesso di "scovare" delle chat "particolari" in cui i leghisti sarebbero venuti a conoscenza della cancellazione e quindi dell’istigazione del falso elettorale.

La corsa a presidente della Camera

La vicenda ora è ancora in fase di definizione e quindi bisognerà attendere le varie fasi del processo per capire quale sarà il futuro che gli aspetta agli imputati di questa storia che ha fatto discutere (non poco) tutta la politica torinese.

Molinari e tutta Lega, dopo che il caso è sgorgato agli onori della cronaca, si sono difesi sostenendo che l’esclusione di Zacà faceva parte di una decisione "prettamente" politica. All'ex consigliere però non ha digerito quanto accaduto e così si è costituito parte civile nel processo penale che si terrà il prossimo mese, a Torino.

Seguici sui nostri canali