Roba da matti

E' emergenza cinghiali e lui portava loro da mangiare nel bosco... denunciato

Nella zona collinare del Monferrato Casalese, in provincia di Alessandria. Dal 2015 è reato foraggiare animali selvatici... ora a maggior ragione.

E' emergenza cinghiali e lui portava loro da mangiare nel bosco... denunciato
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E’ stato sorpreso mentre dava del cibo ad un gruppo di cinghiali nel bosco nella zona collinare del Monferrato Casalese. Lo racconta Prima Alessandria: è stato scoperto a seguito di alcune indagini, avviate dallo scorso marzo, quando i guardiaboschi delle aree protette del Po vercellese-alessandrino avevano individuato un punto di pastura molto frequentato dagli animali selvatici durante le ore notturne.

Dava da mangiare ad un branco di cinghiali nel bosco

In Italia, dal 2015 il foraggiamento del cinghiale è diventato un reato a causa del preoccupante incremento numerico della specie su tutto il territorio. Un’azione completamente illegale quindi quella che ha visto protagonista un uomo che, nella zona collinare del Monferrato Casalese, in provincia di Alessandria, è stato sorpreso a dare da mangiare ad un branco di cinghiali nel bosco. La scoperta è stata fatta a seguito di una serie di indagini, avviate lo scorso marzo, da parte dei guardiaparco dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino.

Durante il normale servizio di vigilanza in pieno lockdown, avevano infatti individuato un punto di pastura molto frequentato dai cinghiali durante le ore notturne. La zona dove gli animali selvatici si nutrivano era posta all’interno di un bosco naturale non molto lontano dall’area abitata, dentro i confini della Zona di Protezione Speciale Fiume Po, tratto vercellese alessandrino, facente parte della Rete Natura 2000. A novembre finalmente è stato sorpreso il responsabile e denunciato all’Autorità Giudiziaria dai guardiaparco del Servizio di Vigilanza.

Una problematica molto seria

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La consistente proliferazione di cinghiali nel territorio piemontese e più in particolare nell’Alessandrino, rappresenta una problematica molto seria. Lascia ancora a bocca aperta quello che è successo lo scorso martedì, 17 novembre 2020, quando un branco di cinghiali è stato fotografato mentre scorrazzava liberamente lungo l’autostrada A21. La foto è stata scattata da un agricoltore della provincia di Alessandria, associato Cia, mentre stava raggiungendo il mercato ortofrutticolo di Asti. Fortunatamente non ci sono stati danni, ma il rischio che potesse capitare qualcosa di tragico era molto alto.

"La caccia va riaperta!"

Coldiretti Piemonte, già prima dell'evento dello scorso martedì, si era espressa fortemente circa la necessità di riprendere l’attività venatoria, vietata nelle zone rosse dall’ultimo Dpcm. Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte, sottolinea come sia fondamentale che le azioni di contenimento debbano andare avanti perché la situazione è diventata insostenibile:

"La Regione ha chiarito che gli interventi, anche di abbattimento, riconducibili a Piani di contenimento approvati e motivati da ragioni di urgenza, non costituiscono attività venatoria e sono pertanto consentiti. È fondamentale che le azioni di contenimento vadano avanti perché la situazione è diventata insostenibile per gli imprenditori agricoli ma anche per i cittadini la cui sicurezza non è assolutamente preservata".

Sbandano e perdono la vita per evitare due cinghiali sull’A26

Un problema quello della proliferazione dei cinghiali che ha provocato grande dolore. Nella notte tra mercoledì 30 settembre e giovedì 1 ottobre 2020, due giovani persero la vita in un drammatico incidente avvenuto sulla A26: le vittime sono Simonluca Agazzone e Matteo Ravetto, calciatori noti in Piemonte. I due viaggiavano in macchina con un terzo amico rimasto lievemente ferito. Pare che l’auto abbia sbandato e sia finita fuori strada per cercare di evitare due grossi cinghiali.

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