Crisi Embraco, la Lega si schiera: "I lavoratori non hanno colpe, si facciano i nomi di chi deve pagare"
Una delegazione dei lavoratori di Riva di Chieri è stata ricevuta per parlare del futuro dell'azienda.
Alberto Preioni e Mauro Fava (Lega Salvini Piemonte) sono sicuri di una cosa: oltre quattrocento famiglie rischiano il tracollo per colpa delle bugie del governo e di Invitalia, ma nessuno deve pagare per colpa di terzi.
Crisi Embraco
Questa mattina, come riportato dai colleghi di PrimailCanavese, una delegazione dei lavoratori dell’ex Embraco di Riva di Chieri è stata ricevuta dal presidente del consiglio regionale Stefano Allasia, dal governatore Alberto Cirio e dal suo vice Fabio Carosso. Un momento di confronto che è servito ai rappresentanti delle maestranze dello stabilimento poi passato a Ventures per ribadire la necessità di attrarre al più presto investitori, per scongiurare un fallimento che lascerebbe più di quattrocento famiglie senza un reddito. All’incontro hanno partecipato anche il capogruppo della Lega Alberto Preioni e il consigliere Mauro Fava.
Il commento del consigliere Fava
“Da operaio metalmeccanico sono sempre stato convinto di una cosa – commenta il consigliere regionale della Lega Mauro Fava -: in nessuna azienda un lavoratore deve mai perdere il posto per colpa di terzi. E all’Embraco sta accadendo proprio questo: più di quattrocento dipendenti stanno per perdere la dignità di essere lavoratori a causa di dinamiche esterne che nulla hanno a che vedere con quanto accadeva nello stabilimento di Riva. Da una parte le mancate promesse della nuova proprietà, dall’altra le chiacchiere del Governo: gli ingredienti di questo disastro sono tutti qui. Come consigliere regionale della Lega e come collega degli operai Embraco chiedo che tutte le istituzioni facciano finalmente la propria parte per garantire i livelli occupazionali e elaborare una strategia che riporti a Riva investimenti e posti di lavoro”.
Le parole del copogruppo leghista Preioni
“Purtroppo oggi abbiamo dovuto nuovamente sentire la triste vicenda dell’Embraco raccontata dalla viva voce degli operai – aggiunge il capogruppo della Lega Alberto Preioni -, uomini e donne che stanno pagando sulla propria pelle le menzogne di governi che nello stabilimento di Riva organizzano festini per brindare a un salvataggio che non ci sarebbe mai stato. E i colpevoli di questo fallimento hanno dei nomi e dei cognomi: l’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e l’amministrazione delegato di Invitalia Domenico Arcuri, lo stesso che è poi stato nominato commissario per l’emergenza Covid. Basterebbe questo dettaglio per dare la dimensione di come il nostro governo scelga i propri uomini, ma sappiamo bene che i quattrocento dipendenti dell’Embraco sapranno trarre le loro conclusioni meglio di chiunque altro”.
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