Consigliere comunale di Nichelino denuncia trans per estorsione, in aula sbotta e viene fatto allontanare. Poi si dimette
Lo scorso anno aveva ufficializzato il passaggio alla lista civica "Comunisti Nichelino" che sostengono l'attuale sindaco del Pd, Giampiero Tolardo
Il consigliere comunale di Nichelino, Daniele Ghashghaian Maghsoodi, 33 anni è stata ascoltato dai giudici a Torino, come "parte offesa".
Chi è Daniel Ghashghaian
Come dicevamo è un consigliere comunale che nel 2021 si era candidato ed era stato eletto nella lista civica di centrodestra "Nicola Emma sindaco" che aveva, appunto, come candidato Nicola Emma (ex vice sindaco "socialista" durante il mandato Catizone, PD). Lo scorso anno aveva ufficializzato il passaggio alla lista civica di Fiodor Verzola "Comunisti Nichelino" che sostengono l'attuale sindaco del Pd, Giampiero Tolardo.
Il 33enne, oltre alla politica, fa di professione fa l'avvocato "praticante" (anche se non ha ancora superato l'esame professionale) ed è figlio di una insegnate delle scuole medie, sempre a Nichelino.
La vicenda
Nella sera del 28 maggio 2022, al 33enne gli si è sfilato improvvisamente un braccialetto di fronte a un ristorante di specialità turche in corso Massimo D’Azeglio, davanti ad un transessuale e quest'ultimo, secondo quanto emerso, dopo aver raccolto il braccialetto pare che lo abbia costretto, puntandogli un coltello alla gola, a consegnarli dei soldi (ben 50 euro) per la restituzione.
Come fa sapere la Stampa, durante la fine dell'udienza che si è svolta ieri, 6 novembre 2023, il 33enne è stato fatto allontanare, con l'ausilio dei carabinieri, dopo aver utilizzato toni molto forti nei confronti del transessuale e del suo legale Giovanni Papotti:
"Se questa storia viene fuori sui giornali vengo a trovarvi di persona".
Una frase pronunciata dopo che il legale dell'imputato transessuale (che deve rispondere di estorsione e danneggiamento) gli ha chiesto "se rivestisse un ruolo pubblico". A quel punto Daniele ha detto:
"Sono consigliere comunale di Nichelino, ma questo non c’entra nulla".
La trasmissione degli atti in procura
Le minacce rivolti ai due non sono passate inosservate tant'è che la presidente del Collegio di giudici ha ordinato la trasmissione degli atti in procura.
Durante l'udienza il transessuale ha fornito, giustamente, la sua versione dei fatti:
"Non ho estorto nulla. Si è fermato, mi ha chiesto una prestazione, abbiamo fatto quello che si doveva fare e poi non mi ha pagato. Mi ha preso a schiaffi cosi ho afferrato un coltello e poi dal cofano ho recuperato un cric e ho colpito la carrozzeria. Poteva dire che non aveva soldi, ma menarmi no. Sono una persona, ho un’anima anche io. Merito rispetto".
"Non sono andato con lui, mi ha sequestrato per un’ora puntandomi il coltello alla gola per farsi dare 50 euro altrimenti non mi avrebbe restituito il braccialetto che avevo perso per terra. Poco prima ero andato con una escort, ho prodotto alla procura foto, numero di cellulare, annuncio su Internet e l’elenco delle mie chiamate quella sera. Mentre mi teneva sotto scacco con il coltello non ho urlato perché eravamo in mezzo a della gente. Sarei rimasto ancora un’ora così piuttosto che farmi vedere con una trans in pubblico".
"Una questione di onore? Lei fa uso di droghe?"
"Assolutamente. Lei mi diceva: “Se gridi, mi denudo scendo dalla macchina e dico che mi hai violentata. Quella sera no, ma ho assunto cocaina e hashish in passato e anche dopo quei fatti. Adesso ho smesso".
Il post social
Su Facebook il consigliere ha fatto sapere nelle ultime ore:
"Alla luce di quanto pubblicato in queste ore sugli organi di stampa, è mio dovere riportare le seguenti dichiarazioni in merito. Tengo innanzitutto a precisare che in questa vicenda io rappresento la parte lesa, sono il denunciante, e sono certo che la verità processuale verrà presto alla luce. Purtroppo il ritrovarmi sotto i riflettori, in un momento emotivamente molto intenso, mi ha portato a pronunciare parole che non mi appartengono, che sono distanti dal mio modo di agire e di pensare e che, proprio in virtù della mia carica istituzionale, assumono un peso inaccettabile e per le quali ritengo di dover chiedere scusa a tutte e a tutti.
Proprio per questo motivo, per amore e senso di responsabilità verso le istituzioni che ho servito e rappresentato finora, nonostante non sia autore di alcun reato e che nessun regolamento me lo imponga, ritengo necessario fin da ora presentare le mie dimissioni dalla carica di Consigliere Comunale. Un passo per me doloroso ma dovuto per tutelare il buon nome e l’onorabilità dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Tolardo, del mio gruppo di riferimento e di tutte le persone che mi hanno accordato la loro fiducia. Il mio impegno non verrà meno ed è mia intenzione continuare ad adoperarmi e a mettere a disposizione le mie capacità per la meravigliosa comunità nichelinese, di cui mi sentirò sempre onorato di far parte".