Curiosa giustificazione

Cinque obblighi di firma, ma ruba ancora: "Non ho tempo per lavorare"

Un 50enne passava quotidianamente mezza giornata "a spasso" per caserme dei Carabinieri e commissariati di Polizia per ottemperare e intanto...

Cinque obblighi di firma, ma ruba ancora: "Non ho tempo per lavorare"
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Ladro 50enne ruba cibo non per fame o necessità ma per rivenderlo, guadagnarci e farci sopra un business illegale. I ben cinque obblighi di firma già "collezionati" dal balordo non sono sufficienti per farlo desistere. Adesso andrà in carcere.

Appena scarcerato, ruba ancora

Subito lo stesso giorno in cui era uscito dal carcere, il 14 gennaio 2021 scorso,  era stato di nuovo arrestato per furto aggravato; altri episodi analoghi erano avvenuti il 22 marzo 2021 ed il 28 aprile 2021. La tecnica del 50enne era sempre la stessa: si introduceva all’interno dei supermercati, asportando derrate alimentari quali formaggi pregiati, tonni, salumi e poi li rivendeva. L’uomo ha collezionato ben nove precedenti per furto ed uno per rapina negli ultimi mesi, denotando una totale indifferenza sia nei confronti delle condanne subite che dei provvedimenti a suo carico. Essere sottoposto a ben cinque obblighi di firma in altrettante caserme dei Carabinieri o Commissariati di Polizia non solo non ha costituito un valido deterrente per lui ma un’ulteriore giustificazione per delinquere.

"Non ho più tempo per lavorare"

Infatti, secondo la versione dello stesso arrestato, dovendosi presentare per l'obbligo di firma in vari luoghi diversi della città, il cinquantenne asseriva di non avere più tempo per lavorare. Una versione tutto sommato ben congegnata: cinque firme ogni giorno in cinque quartieri diversi di Torino possono causare un impegno effettivo di almeno tre o anche quattro ore (fra mezzi pubblici ed espletamenti vari). E chi ce l'ha più il tempo di lavorare, con solo mezza giornata? Meglio darsi al crimine dunque... Per l’uomo, attualmente in galera anche per altri reati, le misure cautelari più tenui sono state dunque convertite  in quella, più grave, della custodia cautelare in carcere.

(nella foto di copertina, un furto di derrate alimentari dal magazzino di un supermarket torinese)

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