Rischia grossissimo

Baby gang in centro a Torino: il capobanda rischia una pena fino a 20 anni

Gli inquirenti lo hanno ritenuto responsabile di due rapine effettuate a danno di minori che venivano picchiati, spogliati dei loro effetti personali e derisi pubblicamente sui social.

Baby gang in centro a Torino: il capobanda rischia una pena fino a 20 anni
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Grossi guai in arrivo per il capo banda della baby gang che tormentava e rapinava minorenni in centro a Torino. Il giovane, un 20enne di origini marocchine, residente nel Canavese, è accusato di due rapine per cui ora rischia fino a vent'anni di carcere.

Baby gang in centro a Torino: il capobanda rischia una pena fino a 20 anni

Con la complicità di altri soggetti, ora in fase di identificazione, il capo banda si sarebbe reso responsabile di due due rapine in danno di minori ai quali, con la violenza e con la minaccia, avrebbe sottratto i giubbotti indossati, la felpa ed il cellulare ad uno di essi. Azioni che, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, erano risultate essere particolarmente violente poiché durante le aggressioni l’intera banda immobilizzava fisicamente le vittime, anche picchiandole, fino alla sottrazione degli effetti personali. Non contenti festeggiavano i loro colpi con foto e storie su Instagram.

Il capo banda della baby gang che tormentava e rapinava minorenni in centro a Torino, un 20enne di origini marocchine, residente nel Canavese, ora, rischia grossissimo: stando alle ultime indiscrezioni, per le azioni commesse, rischierebbe fino a 20 anni di carcere.

Il 20enne aveva già precedenti di polizia

Il ragazzo era già noto alle forze di polizia per precedenti di resistenza e lesioni: il 20enne era stato denunciato per rapina all'inizio dello scorso anno ed era stato raggiunto da un foglio di via.

Il 31 dicembre scorso, davanti a un fast food in via Sant'Ottavio, dopo che erano stati aggrediti e minacciati alcuni adolescenti, era stato arrestato per resistenza: all'arrivo delle volanti della Polizia, la baby gang le aveva circondate e il capo si era rifiutato di farsi identificare e aveva cercato di afferrare la pistola di un agente.

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