Torino

Ancora un'estate bollente per Massimo Segre: questa volta però l'amore non c'entra

La società del finanziere torinese è nel mirino della Guardia di Finanza

Ancora un'estate bollente per Massimo Segre: questa volta però l'amore non c'entra
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Il finanziere torinese Massimo Segre, ancora protagonista delle cronache, questa volta non per affari di cuore, ma per le gravi accuse di abusivismo bancario e falso in bilancio.

L'anno scorso lo scandalo delle "Corna Vip"

Di lui avevamo parlato l'estate scorsa per il cosiddetto "scandalo delle Corna Vip" che vede naufragare la relazione tra il 64enne e la 47enne Cristina Seymandi, imprenditrice figlia di un noto commercialista di Torino. Il matrimonio tra i due era imminente, ma durante la festa per annunciarlo nel giardino della villa di famiglia, Segre prende la parola e davanti agli invitati pronuncia un discorso parlando di infedeltà e concludendo con la volontà di restituire la libertà a Cristina. Il tutto in un video che diventa virale.

Un momento della "festa" che vede la fine della relazione tra Segre e Seymandi

Quest'anno i conti che non tornano

L'estate di Segre torna ad essere bollente, anche nel 2024: Directa Sim, la sua società di intermediazione mobiliare, era già finita nel mirino di Bankitalia qualche tempo fa quando nel corso di un'ispezione erano state ravvisate delle irregolarità inizialmente sembrava anche che il tutto potesse risolversi con il pagamento di una sanzione da 30mila euro, poi però nei mesi scorsi la Guardia di Finanza è tornata ad indagare con il sospetto che la società non si limiti ad agire come intermediaria, ma come una vera banca. Secondo la Procura, Directa forniva credito a istituti bancari in difficoltà acquisendolo da istituti in salute.

Ma i guai per Massimo Segre erano iniziati già nei primi mesi del 2024 con un'accusa di evasione fiscale per quanto riguarda la Savio Thesan Spa, azienda specializzata in serramenti della Val di Susa. Il processo riguarderebbe il mancato pagamento di Iva e ritenute d'acconto per più di 3,5 milioni di euro. Una pratica che Segre ha scaricato sul precedente ad, sostenendo di averne preso il posto per cercare di recuperare a sua volta i due milioni di euro dati da Directa a sostegno dell'impresa.

 

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