Superga chiude i battenti: da luglio a rischio chiesa e museo
Il Comune di Torino ha il controllo demaniale, l'Ordine dei Servi di Maria assicura il conforto religioso, la ditta "Artis Opera" gestisce biglietteria e bar.
La basilica di Superga rischia di chiude re definitivamente i battenti: colpa di un busillis burocratico fra il Comune di Torino e l'ordine religioso dei Servi di Maria, oltre che dell'endemica carenza di vocazioni.
Mancano i frati
Un problema già emerso più volte in questo recente passato: mancano i frati, la basilica necessita di cure e attività che i padri al momento (alcuni anziani, comunque pochi) non riescono ad assicurare. Che sia colpa del secolarismo dilagante, ovvero della carenza di nuovi preti / frati, oppure sia colpa delle regole e regolette burocratico-catastali che ingarbugliano i rapporti fra pubblico (Stato, Comune) e privato (Chiesa) poco cambia: la questione della splendida e storica basilica di Superga tiene sempre col fiato sospeso i torinesi. Anche perché luogo più simbolo di quello, per la cosiddetta "città della Mole", è forse difficile trovarlo. Devozione cattolica, splendore architettonico, tradizione sportiva (luogo sacro per il Torino Calcio) si fondono in questo amalgama assolutamente esclusivo.
L'accordo "a tre"
E adesso? Il rischio che la chiusura reale di Superga non sia il solito allarmismo gridato alla luna c'è eccome. In concreto, il rischio di chiusura è causato dal mancato accordo "a tre" fra l’Agenzia del Demanio del Comune di Torino, i gestori della Basilica (ovvero l’Ordine dei Servi di Maria) e l’Artis Opera che gestisce museo, biglietteria, libreria e bar. Alcuni dipendenti dell'Artis Opera avrebbero ricevuto una lettera sulla possibile chiusura. Se le cose non cambieranno la prospettiva è tutt'altro che rosea: Superga potrebbe chiudere già dal 1* luglio. La basilica, infatti, non può restare aperta senza supporto religioso e la Curia può in ultima analisi deciderne la chiusura. D'altronde la sempre più carente situazione degli ordini religiosi lascia poche speranze. Superga dunque chiude i battenti? Speriamo ovviamente di no, a costo di dover chiedere... un "miracolo".