inviato un dossier a Roma

Se non per Cortina 2026, che ce ne facciamo della pista da bob di Cesana ferma da più di 10 anni?

Un cauto ottimismo sembra fondarsi sulla scoperta che le risorse necessarie per l'ammodernamento in realtà sarebbero ben diverse rispetto a quelle relative a un'eventuale costruzione o ricostruzione

Se non per Cortina 2026, che ce ne facciamo della pista da bob di Cesana ferma da più di 10 anni?
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Nella mattinata da sabato 21 ottobre 2023, il ministro dello sport Andrea Abodi ha aperto quello che sembra uno spiraglio sulla questione del ripristino della pista da bob a Cesana.

Il caso della pista da bob

Sottolineando come l'eventualità sia ora di nuovo da prendere in seria considerazione (fatti salvi i tempi e le risorse) e che l'italianiatà sia un valore da difendere.

Lo ricordiamo, nei giorni scorsi il tema aveva scosso l'Italia da Nord a Sud, perché visti gli altissimi costi per la riqualificazione dell'impianto già esistente era stata annunciata la scelta di trasferire le competizioni all'estero.

Ma se in un primo momento sembrava la questione sembrava interessare solo veneti, lombardi e piemontesi - ormai sta appassionando tutta Italia perché, diciamolo, l'idea che alcune competizioni di Cortina 2026 non si svolgano sul suolo nazionale pare una beffa, così come il pensiero che vengano usati soldi dei contribuenti italiani per investimenti all'estero.

Il dossier con lo studio di fattibilità

Oggi la speranza di riacciuffare quel pezzo di Olimpiadi è concreta. Proprio i giornata è partito dal Piemonte, per essere trasmesso a Roma, un dossier contenente lo studio di fattibilità per le gare di bob, slittino e skeleton a Cesana nel 2026, frutto del lavoro della Fondazione XX Marzo 2006 che si è avvalsa della collaborazione gratuita di architetti ed ingegneri.

Un cauto ottimismo sembra fondarsi sulla scoperta che le risorse necessarie per l'ammodernamento in realtà sarebbero ben diverse rispetto a quelle relative a un'eventuale costruzione o ricostruzione, come nel caso di Cortina per esempio. Risorse, in ogni caso, da attingere ai fondi statali stanziati in partenza proprio per costruire un nuovo impianto.

Resta l'incognita tempi, ma anche su questo il dossier sembra ottimistico e se dovessere essere convincente allora si potrebbe passare al prossimo step: bandire una gara di nuovo in tempi record.

Utilizzata per soli 6 anni, che ne sarà di lei?

Cesana Pariol è un tracciato per bob, slittino e skeleton che si trova in località Pariol, nel territorio appartenente al comune di Cesana Torinese, nella città metropolitana di Torino.

Costruita nel 2005 è costata 110 milioni di euro, la pista rimase in funzione solo 6 anni, ospitando una ventina di eventi tra cui i XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006, la Coppa del Mondo di bob 2009 e i Campionati mondiali di slittino 2011.

Nel novembre 2011 viene annunciata la chiusura dell'impianto a causa degli alti costi di gestione (circa 1,3 milioni di euro) unitamente al pericolo dovuto alle 50 tonnellate di ammoniaca conservate (in merito si è espressa anche la procura di Torino) e necessarie per la creazione e il mantenimento dello strato di ghiaccio. Dopo le pressioni della FIBT e della FIL all'inizio del 2012, la pista fu programmata per funzionare nel 2012-2013, ma rimase chiusa di nuovo. Nell'ottobre 2012 sono cominciate le operazioni di svuotamento delle cisterne contenenti l'ammoniaca, quasi 50 tonnellate, utili a refrigerare l'impianto. Ad oggi la pista versa in un totale stato di abbandono.

E lo stesso sindaco di Cesana Torinese, Roberto Vaglio, che ha sempre dato la disponibilità dell'impianto per Cortina 2026, ha sempre però chiesto  certezze sul dopo Olimpiadi, in particolare chiedendone la demolizione subito dopo la manifestazione.

 

 

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