Parella, cittadini riuniti al pratone per celebrare la Giornata Nazionale degli Alberi
Il comitato: "Basta con la cementificazione. Il verde è importante nelle città contro il cambiamento climatico e le isole di calore".
Nella giornata di ieri, domenica 20 novembre, si è svolta l'iniziativa "Mettiamo Radici" al "pratone di Parella", in via Madonna delle Salette, salvato dalla cementificazione (grazie al "Comitato Salviamo i Prati!") dove il Comune voleva costruirci su due palazzine per 556 atleti e quindi consumare suolo.
Grande partecipazione
All'evento hanno partecipato numerosi cittadini che dicono "basta con le colate di cemento e quindi alla distruzione delle poche aree verdi" rimaste nella città di Torino. Sono intervenuti nel corso del pomeriggio il dott. Roberto Macario, di Lipu Torino e del Circolo Molecola Legambiente.
"Aver salvato questo prato è una piccola vittoria. La giunta da molta importanza al verde sulla carta ma di fatto non si vede mai quest'applicazione nella pratica di queste grandi dichiarazioni - spiega Roberto Accornero attore e doppiatore noto al grande pubblico di Rai 1 - sappiamo benissimo che ci sono delle aree più grandi ancora più delicate, che sono in pericolo. In questo prato potremo vedere il tempo e quindi le stagioni che passano ma se ci fossero state le palazzine le avremmo viste soltanto su internet".
"Sono uno dei più giovani attivisti in difesa di questo prato. Ho sempre partecipato alle iniziative fin dagli inizi. - spiega Valentino - E' importante per me respirare aria buona e grazie a questo spicchio di verde possiamo beneficiare di aria fresca, e più pulita. Sono veramente contento che abbiano messo due panchine in legno che sono ecologiche fatte di legno di due alberi morti. Vado orgoglioso di quello che ho fatto e mi fa piacere che i miei coetanei abbiano firmato il foglio per salvare il prato".
L'avanzata del cemento nella cintura
Come vi avevamo raccontato alcuni mesi fa, in tutta la cintura torinese, negli ultimi anni, la cementificazione è galoppata più che altrove. In testa ci sono i comuni di Nichelino, Grugliasco, Moncalieri, Piossasco, Orbassano dove si sta continuando a costruire capannoni e palazzi di ogni genere cancellando ettari e ettari di suolo vergine, utilizzati prima per la produzione di cibo "Made in Italy".
Ad Orbassano, ad esempio, di recente, è nato su un campo verde un nuovo maxi polo logistico di un'azienda e-commerce. Mentre a Nichelino sta sorgendo un nuovo quartiere (di nome Fusksas), con ben tre grattacieli da 20 piani e altri edifici minori, su un "terreno agricolo" che fino a poco tempo fa si coltivavano pannocchie e cereali destinati alle nostre tavole.
Secondo il Rapporto Snpa 2020, diffuso da Arpa nel 2020, in Piemonte il suolo compromesso sfiora i 171 mila ettari, pari al 6,72% della superficie regionale (circa 2.540.000 ettari).
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