Ospedale della zona nord, banchetto del M5s per difendere il Parco della Pellerina
All'evento erano anche presenti personalità del mondo ambientalista torinese, il parlamentare ed ex assessore all'Urbanistica della giunta Appendino, Antonino Iaria e altri consiglieri
Nella giornata di ieri, domenica 19 marzo 2023, un gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle hanno fatto un banchetto e volantinato nel parco della Pellerina in corso Appio Claudio a Torino, per ribadire la conterierà alla costruzione del nuovo ospedale (voluto dalla giunta Lo Russo e Cirio) nel polmone verde che da anni è molto amato e frequentato dai torinesi.
Le parole del capogruppo Andrea Russi, del M5s, in Consiglio comunale a Torino:
Sulla stessa lunghezza d'onda la consigliera Tiziana Mossa, della Circoscrizione 1 presente ai banchetti:
"Cementificare quell'area del parco della Pellerina significa distruggere un ecosistema di fondamentale importanza per l’ambiente,il clima, e la qualità della nostra città".
Area giostrai troppo piccola
L'area dove attualmente sono ubicate le giostre (circa 59.000 metri quadrati) da quanto emerso, non basterebbe per il nuovo ospedale Nord. Dalle ultime analisi, sarebbero necessari dai 13.000 metri quadrati ai 24.000 metri quadrati in più. Dunque, più occupazione di suolo vergine.
All'evento erano anche presenti personalità del mondo ambientalista torinese, il parlamentare ed ex assessore all'Urbanistica della giunta Appendino, Antonino Iaria, Federico Varacalli consigliere Circoscrizione 4, l'ex assessore all'Ambiente, Alberto Unia, l'ex consigliere regionale Davide Bono, la consigliera di opposizione in Regione, Sarah Disabato.
"Perchè costruire un nuovo ospedale in questa parte di parco?. - fa sapere Roberto che frequenta il parco - A Torino non mancano le aree abbandonate che hanno bisogno di essere riqualificate. Si utilizzi anche l'area dell'acciaieria. Queste aree verdi vanno protette".
“Torino ha bisogno di un nuovo ospedale. Questo è fuor di dubbio - dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – E’ però necessario individuare una zona che garantisca pienamente la tutela del patrimonio ambientale, delle aree verdi e che abbia un impatto il più contenuto possibile".
