TORINO

Nuova bufera su Pechino Express, Franco Morando: "Torino è una città di m****, non ci vivrò mai"

Dopo l'effetto boomerang del video diventato virale, ha chiesto scusa ai cittadini e alla Città

Nuova bufera su Pechino Express, Franco Morando: "Torino è una città di m****, non ci vivrò mai"
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La nuova edizione di Pechino Express continua a far discutere l'opinione pubblica ma anche i siti d'informazione. Dopo la bufera legata all'avvocata torinese, Alessandra Demichelis, ora l'attenzione si è spostata sull'imprenditore del vino Franco Morando.

Cos'è Pechino Express

Pechino Express è un reality show italiano in onda dal 2012 al 2020 su Rai 2 e dal 2022 su Sky Uno, in streaming su Now ed in replica su TV8, adattamento del format belga-olandese Peking Express creato da Ludo Poppe.

Sui vari percorsi sono presenti delle piccole "missioni" che le coppie devono affrontare per poter avanzare nel gioco. A metà del percorso viene posto un traguardo intermedio, dove si trova il libro rosso di Pechino Express che le coppie devono firmare per attestare il loro arrivo. Qui si svolge la sfida più importante di ciascuna tappa tra le prime coppie arrivate: la prova immunità o prova vantaggio. A partire dalla quarta edizione in alcune puntate la prova non è stata proposta. Al traguardo finale è invece posizionato soltanto un tappetino rosso. La coppia vincitrice di ogni tappa viene premiata con una medaglia a cui sono associati 5.000 euro in gettoni d'oro da devolvere in beneficenza a un'associazione del luogo. Nel corso della cerimonia di premiazione il conduttore decreta l'ordine di arrivo di tutte le coppie; i vincitori avranno il compito di decidere quale delle ultime due coppie arrivate sarà eliminata.

Chi è Franco Morando

Morando ha 43 anni, è nipote di Enrico Riccardo (volto noto per il pet food, morto a 95 anni) ed è laureato in giurisprudenza. Erede di una notissima famiglia piemontese che molti anni fa ha investito nel vino per ottenere profitti. Grazie alla costanza e alla determinazione la sua famiglia ha creato Montalbera, tenuta fra il Monferrato e le Langhe dove producono il pregiato Ruchè.

Come riportato da La Stampa di Torino, in un video con la Demichelis, Morando ha chiaratato:

 «Lo dico contro i miei interessi, se volete mangiare e bere male venite a Torino. È imbarazzante. Fate 70 km in più, siete a Milano e vivrete meglio».

Le sue dichiarazioni non sono piaciute a molti commercianti e cittadini che si sono indignati quando hanno sentito le parole provunciate nei confronti di una città da sempre devota all'accoglienza e al bello. Primo fra tutti a non digerire quelle frasi è stata Confersercenti.

 «Nei miei tre locali toglierò immediatamente dalla carta dei vini i prodotti della casa vinicola Montalbera» ha dichiarato Fulvio Griffa, presidente di Fiepet-Confesercenti, l’associazione di pubblici esercizi. 

«Il mondo della ristorazione è in rivolta – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti al quotidiano la Stampa di Torino – e come associazione riteniamo opportuno dare voce alla categoria. Una categoria che con fatica esce da anni difficili e che con sacrificio sta riportando la città alla sua vivacità e alla sua vocazione naturale, quella enogastronomica. Non possiamo accettare questa denigrazione verso professionisti preparati, attenti e appassionati, capaci di promovere il buon nome di Torino, sia a livello nazionale che internazionale».

Le scuse

Il 43enne, dopo l'effetto boomerang che ha avuto il video pubblicato, si è voluto scusare nei confronti della Città e dei cittadini:

«A seguito della mediatizzazione di un video in cui sono presente, ritengo doveroso precisare che le affermazioni fatte, seppur assolutamente fuori luogo, sono state dette in un contesto scherzoso tra amici al termine di una cena. Questo non giustifica un comportamento ma lo inquadra in un contesto preciso. Sono affermazioni che non penso e che non corrispondono alla mia persona, per questo motivo me ne dispiaccio e mi sento di chiedere scusa a tutti coloro che si sono sentiti offesi o, in qualche modo, colpiti da tali esternazioni. Non penso assolutamente che la ristorazione a Torino sia scarsa, anzi penso che negli ultimi anni il livello si sia ulteriormente alzato e da piemontese che sono vivo questo territorio che amo, sia come cittadino che come imprenditore».

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