TORINO SUD

Nichelino, la storia di Ilenia e Andrea: "Costretti ad occupare una casa popolare abusivamente per mancanza di soldi"

La coppia al nostro giornale: "Noi siamo stati bollati come delinquenti, ma noi non lo siamo. Vogliamo solo vivere in una casa dignitosa e secondo quelle sono le nostre possibilità"

Nichelino, la storia di Ilenia e Andrea: "Costretti ad occupare una casa popolare abusivamente per mancanza di soldi"
Pubblicato:
Aggiornato:

Ilenia Soleti, pugliese di 47 anni, dal 2016 vive con suo marito, Andrea Acello (56enne, pugliese anche lui) e i suoi 4 dei 5 figli in una casa popolare Atc in via Pracavallo 60 a Nichelino, nella cintura sud di Torino.

Lo sfratto e l'occupazione di un alloggio abusivamente

Nel 2018, la coppia ha ricevuto lo sfratto da un appartamento privato di via Quarto 1 a Nichelino.

Prima però di arrivare all'occupazione, hanno avuto l'aiuto degli assistenti sociali e degli ammortizzatori, in particolare hanno potuto accedere al "bando sfrattati" che gli ha permesso di rimanere circa un anno nell'appartamento di via Quarto.

Al termine del bando, Ilenia e Andrea, sostengono di non aver ricevuto abbastanza supporto dalle istituzioni locali, e così, presi dalla disperazione, hanno sfondato la porta dell'attuale appartamento e lo hanno occupato abusivamente per evitare di rimanere in strada con i figli minori.

Case Atc Nichelino
Case Atc Nichelino - una delle entrate del complesso di via Pracavallo /foto Prima Torino

Ilenia Soleti: "Il reddito di cittadinanza ci ha dato una grossa mano"

"Noi viviamo una situazione di profonda crisi economica da moltissimi anni. Grazie al reddito di cittadinanza ho potuto comprare ai miei figli i beni essenziali come le scarpe, i vestiti, il cibo da mettere in tavola. - fa sapere Ilenia a Prima Torino - Non solo: ci tengo a sottolineare che ci è servito anche per mettere a posto un po' la casa che abbiamo occupato.

Appena siamo arrivati qui, alcuni conoscenti ci hanno dato una grossa mano: c'è chi ci ha dato e regalato il bianco alle pareti, c'è chi ci ha regalato l'impianto elettrico, dei vestiti, del cibo.

L'unica cosa che ci siamo pagati - continua Ilenia - è il pavimento che in questa casa mancava come l'impianto elettrico.

Noi siamo passati agli occhi dei cittadini e dalle istituzioni come dei delinquenti, soltanto perché abbiamo acquisito una casa abusivamente. Ma noi non siamo e non vogliamo essere delinquenti. Chiediamo solo che ci venga assegnata una casa con un contratto regolare secondo quelle che sono le nostre possibilità economiche. Tante, troppe persone, come detto, soprattutto sui social, ci hanno criticato brutalmente ma voglio vedere loro al nostro posto cosa avrebbero fatto...

Occupare un alloggio abusivamente non è bello ma alle volte, quando non sai dove sbattere la testa, devi fare alcune mosse altrimenti ti ritrovi senza nulla.

Io faccio la donna delle pulizie, mio marito ha fatto sempre l'operaio, non ha mai guadagnato abbastanza per mantenere i mie cinque figli (di cui due ore sono maggiorenni).

Ora qui viviamo in quattro, - conclude la 47enne - la mia figlia più grande convive con il suo ragazzo ma non posso e non voglio chiedere soldi a lei. Lo troverei umiliante!

Sono contenta che l'Amministrazione, dopo la nostra protesta in Consiglio Comunale due settimane fa, ci ha fissato un appuntamento. Vedremo cosa, come e sé cambieranno le cose".

64396824_2337908756247317_5746364009494347776_n
Foto 1 di 2
64697111_2359568800747979_7910557859119628288_n
Foto 2 di 2

 

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali